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“Stop alle classi tenda”. Questa la richiesta di un gruppo di circa 30 persone che, venerdì pomeriggio, si sono date appuntamento alle 14 in piazza Pisacane. Tra loro docenti, genitori e alunni. “Facciamo lezione in una tenda con i buchi – ha commentato una professoressa di matematica – La scuola per me deve venire al primo posto. Che non si debbano trovare spazi per gli studenti è inaccettabile”.

tende manifestazione

Alcuni alunni del Da Vinci vedono nella Colonia Agip una soluzione ideale. “Almeno lì avremo una struttura con degli spazi idonei e con la fermata del bus proprio davanti a scuola”. E come si apprende in una tenda? “Si sta freddi in inverno e troppo caldi in estate, si perde molto tempo per trasferirsi in una classe per fare i compiti in classe e siamo sempre distratti. In più dobbiamo stare con le mascherine e il riscaldamento rende l’aria pesante”. Una condizione che gli alunni vivono con turnazioni di due settimane anche 5 ore al giorno.

tende scuola

“Da anno prossimo – commenta un insegnante di Storia e Filosofia – ci hanno detto che sono previste 5 tende, 4 in più di ora. Questa situazione non è osteggiata purché sia temporanea perchè ha dei forti disagi: il riscaldamento è a gasolio. Quindi si usano combustibili fossili che inquinano e che creano cattivo odore. In inverno si riscaldano in fretta e disperdono calore in fretta e quando è caldo è troppo caldo”.

La manifestazione, a detta del docente, non ha un senso critico contro il settore scolastico. “Indubbiamente hanno fatto tutti il loro dovere al meglio – ha concluso – ma auspichiamo che questa sia una situazione temporanea”. Quattro pareti, banchi, lavagna, una pavimento e un tetto per andare a scuola, come tutti.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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