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Mancano gli ultimi dettagli tecnici ma, al di là del sigillo notarile, l’iter è ormai in via di ultimazione.

E’ nato il nuovo Comitato cittadino di Tagliata “contro il degrado e per l’ordine pubblico”, un ente giuridico dall’anima civica nato spontaneamente dopo gli ultimi episodi di criminalità registrati nella piccola frazione cervese.

Il comitato – che si è riunito il 9 giugno in una riunione a cui hanno partecipato una trentina di persone – nasce per intercettare il malcontento di residenti, operatori turistici, titolari di esercizi commerciali e locali pubblici di Tagliata che hanno deciso di discutere in maniera unitaria e apolitica le strategie da adottare per risolvere questa grave situazione.

 

 
 
 
 
 
 
 
 

Dopo gli arresti per spaccio di droga, le risse in pineta, i furti seriali nelle attività e tanti altri episodi neppure denunciati alle forze dell’ordine, i residenti puntano il dito in particolare contro la mala-gestione dei profughi e dei richiedenti asilo che, da anni, alloggiano in una struttura ricettiva collocata sul lungomare nel cuore turistico della località. Una convivenza “problematica” che – secondo il Comitato – “ha generato negli anni criticità ormai endemiche legate all’ordine pubblico”.

“A Tagliata – spiegano dal Comitato – nel raggio di pochissimi chilometri hanno vissuto per otto anni un numero elevato di immigrati che, in molti casi, hanno trascorso le loro giornate tra espedienti, vagabondaggine e attività illecite. Non a caso, in quella struttura ricettiva (la più grande della frazione), negli anni hanno alloggiato spacciatori e malviventi, presenze incompatibili con qualsiasi contesto civile, figuriamoci con una località come la nostra che fa dell’immagine e dell’accoglienza i suoi principali requisiti di attrattività. Troppe volte noi operatori turistici siamo chiamati a giustificarci nei confronti dei vacanzieri che si chiedono, sbalorditi, per quale ragione una località che era nota per la sua tranquillità si sia tramutata, in pochi anni, in un ingovernabile far-west”.

 

 
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