Ogni tanto qualcuna “sconfina” nel comune di Cesenatico ma, storicamente, quello della prostituzione in strada, in particolare sulla Statale Adriatica, è un fenomeno prettamente cervese. E così, mentre il problema non tocca più di tanto il sindaco Gozzoli, lo stesso non si può dire del suo collega Massimo Medri costretto, anche quest’estate, a varare una nuova ordinanza anti-lucciole.
Le regole – che mirano a reprimere il fenomeno sulla statale Adriatica, sulla provinciale 254, sulla 71 bis, sulla rotonda delle Saline e nelle vie laterali della Malva Nord – stabiliscono che in quelle strade è vietato “offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito o di saluto allusivo”.
Ma l’aspetto più controverso è il comma dedicato all’abbigliamento “indecoroso o indecente” che si traduce nel divieto di “mostrare nudità, distraendo gli utenti della strada con comportamenti o movenze varie”.
E per disincentivare la giustificazione più diffusa l’ordinanza vieta anche di chiedere informazioni alle lucciole. Per i conducenti scatta la sanzione (dai 300 ai 500 euro) pure quanto si compiono “manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale”.
È veramente ridicolo il provvedimento. Il sindaco di Cervia dovrebbe andare alla sera sul suo lungomare a vedere quante donne,ragazze e ragazzine vanno vestite che sembrano prostitute. Almeno le altre lo fanno x lavoro!!!!!
Affermo che le Ordinanze Sindacali sulla sicurezza urbana non possono disciplinare le problematiche ordinarie e permanenti, ma solo quelle temporanee ed occasionali.