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La prognosi è di appena sette giorni, ma chi ha sferrato quelle coltellate mirando alla gola avrebbe potuto anche uccidere.

Questa è l’unica certezza di un episodio criminoso avvenuto giovedì notte tra piazza Costa – dove pare sia partito l’inseguimento – e il lungomare Carducci dove, attorno alle 3 di notte, è stato trovato sanguinante un 30enne magrebino.

 
 
 
 
 
 
 
 

L’uomo, in evidente stato confusionale, aveva due vistose ferite tra il volto e la gola. Una coltellata, in particolare, se fosse stata più profonda, avrebbe potuto sgozzarlo. Quando i militari l’hanno raggiunto, il giovane stava tentando di tamponarsi le ferite con un calzino ma, senza le cure dei sanitari, avrebbe potuto anche morire dissanguato.

La vicenda, come detto, è ancora molta nebulosa perché la vittima, forse sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti, non è stata in grado di fornire dettagli utili alle indagini dei carabinieri (o forse non ha voluto farlo).

Alcuni testimoni riferiscono di aver visto, poco prima in piazza Costa, un uomo inseguire il 30enne che urlava impaurito. Ma, per la velocità dell’azione ed il buio della notte, i dettagli di quella scena sono sfumati e quindi di scarsa utilità. Al momento dell’aggressione, tra l’altro, quasi tutte le attività del lungomare erano chiuse.

Il giovane, come detto, se l’è cavata con una medicazione e sette giorni di prognosi, ma la storia insegna che questi episodi sono l’avvisaglia di una tensione preoccupante e, per non tornare a vivere l’incubo della scorsa estate con piazza Costa teatro di episodi seriali di criminalità, sarà bene tenere alta la guardia.

 
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