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C’è chi lavora 12 ore al giorno per portare a casa la pagnotta e poi ci sono loro, i truffatori seriali che ci provano, quelli che entrano in bar, gelaterie e negozi con un solo obiettivo: portare a termine la loro miserabile truffa.

Nelle attività del lungomare si moltiplicano le segnalazioni di tentativi di raggiri. Metodi antichi, ma sempre efficaci, come le banconote false o il “gioco di prestigio” del resto da 50 euro.

Radio Carducci riferisce, in particolare, di una coppia di giovani magrebini che fanno piccoli acquisti con una banconota falsa da 50 euro. Quasi tutte le attività oggi sono dotate di rilevatori di soldi contraffatti ma, a volte, la fretta induce i negozianti a saltare la verifica e, alla fine, il raggiro emerge solo allo sportello della banca quando l’impiegato, con l’aria desolata, impugna le forbici e taglia la banconota.

 
 
 
 
 
 
 
 

Un altro trucco segnalato in questi giorni è quello del “resto” reclamato. Il truffatore, dopo aver acquistato un gelato o un caffè, allunga una banconota da 50 o 100 euro senza però consegnarla mai realmente nelle mani dell’esercente. Poi, con parole sconnesse e movimenti caotici, cerca di raggirare il negoziante che, in molti casi, confuso da quel gioco di prestigio, dà il resto senza aver incassato i soldi. In quel caso l’ammanco emerge solo a fine giornata quando, nel registro dei corrispettivi, i conti non tornano.

Tanti piccoli tentativi di truffa che, nel mondo tormentato delle attività lavorative, si saldano alle preoccupazioni per il caro-bollette e per l’aumento delle materie prime. Ecco perché certi episodi sono sempre più mal tollerati e chi truffa oggi rischia qualcosa in più di un semplice “vaffa”.

 
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