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Tutto da rifare. Dopo quasi cinque anni la Cassazione di Roma ha annullato la condanna a 21 anni per Paola Benini, la donna di Cesenatico finita sotto processo con l’accusa di omicidio per la morte dello zio Alfredo di 87 anni.

Dopo le condanne del tribunale di Forlì in primo grado a 24 anni e della Corte d’Appello di Bologna a 21 anni, ora il processo riavvolge il suo nastro tornando al secondo grado di giudizio.

Sono state infatti accolte le tesi degli avvocati difensori Roberto Brancaleoni e Francesco Pisciotti, che avevano presentato sette osservazioni ai processi precedenti.

 
 
 
 
 
 
 
 

Paola Benini, oggi 60 anni, era accusata di essere la carnefice di Alfredo Benini, l’anziano di 87 anni brutalmente aggredito il 15 ottobre 2017 nella sua abitazione in via Santarelli, nelle prime campagne di Cesenatico.

Fra Alfredo e Paola c’erano sempre state discussioni per questioni di soldi e la nipote, per un motivo economico, secondo gli investigatori avrebbe aggredito lo zio.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la morte di Alfredo Benini sarebbe avvenuta al culmine di una lite furibonda, al termine della quale Paola Benini avrebbe più volte picchiato lo zio (quasi cieco), colpendolo in pieno volto e alla testa, utilizzando anche un corpo contundente per finirlo (forse un martello o un mazzo di chiavi). L’ anziano riportò ferite gravissime, ma con le poche forze rimaste riuscì a trascinarsi in giardino, dove passanti e vicini diedero l’allarme.

Da quel giorno Benini non si era mai completamente ristabilito. Non riusciva a camminare e venne operato al Bufalini di Cesena, prima del trasferimento nel reparto di lungodegenza dell’ospedale Marconi di Cesenatico dove morì circa sette mesi dopo l’aggressione (il 13 maggio 2018). Unica imputata di quella tragica morte la nipote Paola Benini, che venne arrestata il 17 febbraio 2018. La donna si è sempre professata innocente.

 
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