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“La confusione che ha originato questo processo nasce, in primis, negli uffici del Comune di Cesenatico…”. E’ stato detto anche questo ieri, nell’aula del tribunale di Forlì, durante l’udienza n.14 del processo per la presunta lottizzazione abusiva dell’ex Albergo Riviera di via Del Porto a Cesenatico, ristrutturato e trasformato in appartamenti dall’immobiliarista Vittorio Tosi.

A lanciare l’accusa è stato l’avvocato Enrico Francia, che difende alcuni acquirenti degli appartamenti (per i quali, lo ricordiamo, il piemme nella sua requisitoria ha chiesto l’assoluzione). Secondo il legale “i compratori si ritrovano imputati senza sapere di aver commesso un reato” ed oggi rischiano di rimanere “privi del bene per il quale hanno pagato un prezzo di mercato pensando di potervi trascorrere le vacanze”. La colpa? Anche del Comune di Cesenatico “che – secondo l’avvocato – potrebbe ottenere la proprietà di un immobile di pregio per essendo all’origine della confusione che ha originato questo processo”.

 
 
 
 
 
 
 
 

La sentenza, attesa per il prossimo mese di settembre, potrebbe infatti disporre la confisca dell’immobile sotto sequestro dal 2018 che, a quel punto, potrebbe entrare a far parte del patrimonio del Comune di Cesenatico.

Il giudice monocratico ha fissato per giovedì prossimogli ultimi interventi degli avvocati difensori. L’ultima arringa sarà quella dell’avvocato Marco Martines che tutela il notaio cesenate Chiara Scardovi, accusata di non aver spiegato chiaramente agli acquirenti la destinazione d’uso degli appartamenti.

 
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