fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

E’ ancora presto per parlare di “tempesta perfetta” ma certo è che, con i casi in preoccupante risalita, anche il settore del turismo comincia a preoccuparsi.

Sempre più numerose le disdette negli alberghi e con tante strutture col personale contato, basta uno chef in quarantena per mettere in crisi l’intera attività (in aumento, un po’ dovunque, le assunzioni temporanee dei familiari).

 
 
 
 
 
 
 
 

In tanti hotel di Cesenatico è tornata la mascherina negli spazi comuni così come i prodotti igienizzanti in ogni angolo.

La situazione non è ancora da allarme rosso per tre ragioni: la prima è che il nostro modello di turismo è proiettato verso gli spazi aperti e dunque la spiaggia resta sempre il luogo più sicuro contro il virus. La seconda è che i flussi di turisti quest’anno sono particolarmente elevati, anche meglio – dicono i dati – dell’estate del 2019, l’ultima pre-Covid. La terza è che Omicron 5, per quanto contagiosa, sembra meno virulenta di altre varianti e, per la maggior parte dei pazienti, tutto si risolve con un po’ di tosse e qualche linea di febbre.

Il dato delle terapie intensive, infatti, è più o meno stabile (46 ricoverati negli ospedali dell’Emilia Romagna, solo 2 al “Bufalini” di Cesena) e l’età media dei ricoverati resta piuttosto alta (75,5 anni).

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply