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Due ex sindaci che si sono succeduti, due schieramenti opposti, nel mezzo una diatriba giudiziaria sull’affaire Gesturist che li ha visti in contrapposizione. Ma oggi uniti sul contrastare il nuovo accordo procedimentale per la rimodulazione del precedente accordo di programma Ex Nuit e parte delle colonie di Levante.

Loro sono: Nivardo Panzavolta, ex sindaco di Cesenatico dal 2006 al 2011 eletto con una coalizione di centro-sinistra, e Roberto Buda, ex sindaco di Cesenatico dal 2011 al 2016 eletto con una coalizione di centro-destra ed attuale consigliere comunale.

Al centro delle critiche dei due ex sindaci (entrambi hanno lavorato all’ex accordo ex Nuit) c’è l’abbandono – da parte dell’attuale amministrazione – della costruzione di un hotel di lusso nell’area in viale Carducci. Ma c’è dell’altro…

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“Con il nuovo accordo è stato connesso un gravissimo errore da parte dell’amministrazione Gozzoli – interviene Nivardo Panzavolta – Nell’ex accordo di programma, la realizzazione della struttura ricettiva, che contava 150 camere, una quota commerciale e due grandi parcheggi nell’area ex Nuit era possibile solo con la realizzazione di una parte di residenziale, circa 130 appartamenti, nelle ex colonie CIf, Gioiosa e San Vigilio. Quest’ultima era una scelta funzionale alla realizzazione dell’hotel, che di fatto dovrebbe decadere con le nuove scelte, perchè non più giustificata. Inoltre Cesenatico ha necessità di grandi hotel per avere una visione lungimirante sul turismo. Quale idea ha questa amministrazione del turismo?”.

Quindi Panzavolta parla di “una scelta discontinua con l’ex amministrazione Buda, controproducente per Cesenatico”. “Quando si fanno queste scelte per motivazioni di consenso elettorale, non si fa il bene della città. Roberto Buda ha portato aventi il progetto, iniziato da Damiano Zoffoli e da me, sul Grand Hotel da Vinci, il quarto (Matteo Gozzoli, ndr.) ha presentato le denunce”.

“Rendiamo pubblica solo ora la nostra opinione (dopo la firma del rogito, ndr.) perchè nelle ultime settimane c’è stata una vera e propria accelerata sulla questione ed inoltre per non perdere altre occasioni con gli altri grandi progetti per Cesenatico, come le terme, la città delle colonie e l’ex Nuit, che mi auguro si possa rivedere qualche aspetto”, conclude Panzavolta.

E le soluzioni potevano essere diverse secondo Panzavolta: “Ad esempio ridurre le camere nell’albergo, eliminare la quota commerciale, predisporre una parte di arena per manifestazioni pubbliche, una parte di residenziale si poteva trasferire nell’area ex Nuit. Eliminare completamente la parte ricettiva è una vergogna, uno scandalo. Per amministrare ci vuole coraggio!”.

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E anche Roberto Buda continua sulla linea: “Anche la legge regionale afferma che costruire hotel sul nostro territorio è un incentivo per la nostra economia turistica, ma questa amministrazione ha deciso di intraprendere una strada opposta”.

Sono tre gli aspetti che Buda sottolinea: un accordo gettato all’aria; la questione del PUG e il ricorso al Tar del curatore fallimentare di Fincarducci; la nuova destinazione d’uso dell’area ex Nuit. “Ci sono voluti 6 anni affinché l’amministrazione partorisse un percorso che poteva essere già intrapreso nel 2016. Il 19 maggio 2016 infatti, durante l’ultimo collegio di vigilanza sull’accordo ex Nuit, presieduto dal sindaco Buda, si decise di procedere alla sua revisione insieme ai privati. Fincarducci, a fronte del riconoscimento dei diritti edificatori sulle tre colonie, avrebbe ceduto al Comune l’area ex Nuit ad eccezione di una porzione pari a 4000 m² (circa il 30%) destinata ad attività turistico alberghiera. L’amministrazione Gozzoli all’inizio del suo primo mandato si è quindi trovata sul tavolo un accordo già preparato dall’ex amministrazione che avrebbe anticipato il fallimento di Fincarducci ed avrebbe portato subito nella disponibilità del Comune quell’area strategica per lo sviluppo turistico della nostra città. Oggi invece, con un colpevole ritardo, si concede un’enorme quantità di metri quadrati di residenziale ad un privato a fronte di un’area in cui non si sa neppure cosa si potrà fare”.

Poi c’è la questione del Tar: “Per capire meglio quello che è avvenuto dopo il fallimento Fincarducci di fine 2017 abbiamo anche chiesto di poter visionare il ricorso al Tar che il curatore fallimentare nominato dal tribunale ha fatto contro il PUG dell’amministrazione Gozzoli. Nel ricorso vi sono affermazioni molto gravi in un passaggio addirittura si dice che l’amministrazione ha messo in atto veri e propri atti di turbativa e sabotaggio delle trattative in corso”.

Infine il cambio di destinazione d’uso dell’area ex Nuit: “Nel nuovo PUG, elaborato da questa maggioranza, l’area è etichettata come ‘agricoltura urbana’, previsione urbanistica per le quali la legge regionale prevede la destinazione a dotazioni ambientali. Questo tipo di destinazione è stata data anche all’area che era stata destinata alle terme. In un’area fronte mare questa destinazione svaluta tantissimo il suo valore e ne riduce anche il valore strategico”.

Ma c’è dell’altro: “Nell’atto votato in consiglio comunale si dice che il privato aggiudicatario dovrà impegnarsi a convincere il curatore a ritirare il ricorso al TAR fatto contro il PUG. Questa amministrazione è garantista con gli altri (Grand Hotel da Vinci, ndr.), ma quando riguarda le proprie controversie legali ha paura del giudizio del Tribunale – continua Buda – Nutriamo infine seri dubbi sulla correttezza della procedura seguita. E’ stata fatta una gara a cui hanno partecipato diversi soggetti sapendo che il contenuto della gara era l’accordo in essere. Ora, prima della firma definitiva, il privato aggiudicatario chiede all’amministrazione l’impegno a modificare l’accordo. Il privato infatti non firmerebbe mai al rogito di luglio relativo all’asta fallimentare se non avesse la certezza che l’accordo verrà cambiato. Ci sembra una procedura poco corretta nei confronti di tutti gli altri partecipanti, ma soprattutto nei confronti di quelli che non hanno partecipato perché ritenevano l’accordo poco vantaggioso”.

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

One Comment

  • Andrea Calamaro ha detto:

    Sono ex. Vuol dire che non hanno fatto bene come sindaci, se non sono stati riconfermati. Possono dire la loro. Ma sarebbe meglio non giudicassero. Visto che sono stati giudicati e mandati a casa.

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