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Una sorta di ‘catena umana’ con i piedi nell’acqua, sulla riva del mare, e le mani – con gli indici e i pollici uniti – a disegnare un cuore con l’intento di sensibilizzare i turisti sulla applicazione della Direttiva Bolkestein in tema di concessioni balneari.

Parte da Rimini, la ‘battaglia’ dei bagnini “per proteggere la spiaggia” con un ‘flash mob’ in programma alle 11 del giorno di Ferragosto che dal bagno 62 della città romagnola si irradierà – almeno questo è l’auspicio – su tutte le spiagge d’Italia.

 
 
 
 
 
 
 
 

“La nostra è una battaglia di tutti – osserva Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, presidente della cooperativa Bagnini Rimini Sud e titolare del bagno 62 – in attesa del prossimo Governo vogliamo condividere le ragioni con i turisti che da sempre garantiscono la sussistenza di una industria turistica che ha la spiaggia quale volano più potente”.
Con l’iniziativa ferragostana condotta insieme a Sib Confcommercio Rimini, prosegue, “vogliamo dire alla gente che il ruolo di usurpatori di un bene pubblico, disegnato da un manipolo di personaggi in cerca di una passerella, è una posizione totalmente sballata. Chi meglio dei turisti, di coloro che frequentano la spiaggia, può dire se questa immagine è reale?”.

In questo modo, argomenta ancora il presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, “vogliamo far capire alla gente qual è la posta in gioco, visto che la politica in ostaggio di tecnici con la benda agli occhi da una vita non riesce a determinare un equo affronto della famigerata Direttiva Bolkestein. Noi non siamo contro le evidenze pubbliche, ma per la tutela della peculiarità che porta oltre 50 milioni di presenze solo sulla costa romagnola. Vogliamo far capire – conclude Vanni – che l’alternativa sarebbe consegnare un bene pubblico nelle mani di chi produce profitti sulla base dello standard e della spersonalizzazione”.

 
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