fbpx

a cura di Anna Maria Durante

Franco Missoli: dalle “note amiche” che curano, all’utilizzo delle onde elettromagnetiche per migliorare il vino, e altri nuovi progetti.

Cesenatico, quattro chiacchiere, col Professore Franco Missoli, inventore, ingegnere in telecomunicazioni con specializzazione in fisica medica, titolare di oltre 150 brevetti, tra i quali la sim card usata in tutti i telefoni mobili. Da pochi anni cittadino ufficiale di Cesenaticoo è socio dell’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria e socio fondatore del Laboratorio Italiano Apparati Fisioterapici e ricercatore presso Fondazione ISAL – Ricerca sul Dolore.

È stato insignito dal Presidente della Repubblica con la “Stella al Merito” per la ricerca scientifica e tecnologica.

Classe 1939, lo abbiamo intervistato sulle ultime invenzioni, progetti e ricerche; uomo di grande cultura, qualità e preparazione ha fatto della sua vita un continuo campo di ricerca.

“Partendo da lontano, nel 1980, abbiamo fatto grandi cose – ha esordito – dall’ambiente militare siamo passati all’ambito civile con grandi risultati. All’epoca i finanziamenti erano “ad libitum” (in piena libertà, a piacere), potevamo fare prove di tutti i generi”.

Con sguardo ceruleo, dal quale traspare tutta la passione del suo racconto, Missoli prosegue – “Durante il periodo delle Brigate Rosse, per rafforzare i sistemi di sicurezza e protezione, il Ministero della Difesa, ci chiese di avere l’identificazione delle persone con certezza assoluta”.

Alla ricerca dell’unicità della persona, incalza il Professore – “Noi abbiamo fatto la regola: per identificare una persona, la persona deve soddisfare tre requisiti: chi è, cosa sa e cosa possiede. Cosa possiede un “badge”, cosa sa la parola d’ordine quindi una “password” e chi è … questo era più difficile da determinare: la retina dell’occhio, il dna all’epoca, le impronte digitali tutte cose per cui non eravamo pronti. La soluzione geniale fu quando qualcuno propose di utilizzare la “voce” che è diversa da persona a persona. Durante le nostre ricerche anche la Polizia di Stato, che sapeva del lavoro che stavamo facendo, ci chiese di poter riconoscere qualcuno dalla voce, attraverso le registrazioni, per una identificazione con certezza. Cominciammo così attraverso calcolatori grandi come case e con potenzialità di un decimo di un cellulare di oggi, a mettere a confronto le nostre ricerche; ne risultò che ogni persona aveva una “nota univoca” che andava da 3 a 7 note”.

“Per essere certi – prosegue – avevamo bisogno di molti dati, fermavamo così tutti i colleghi, medici e infermieri, e utilizzando la tastiera di un pianoforte facevamo suonare le 12 note, per farci dire quale era la nota che piaceva di più; dopo le prove raccolte, il risultato piuttosto incredibile fu che alla “nota preferita” di ogni persona, corrispondeva la stessa nota della sua voce.

Ad esempio, se al Sig. “X” piaceva il Do la sua voce registrata corrispondeva al Do”.

“Inviammo la sperimentazione a verifica negli Stati Uniti all’Università Berkeley della California, che ci diedero conferma, e si attribuirono loro idea e brevetto.

La collaborazione con l’Istituto dei tumori di Milano, continua il Professore Missoli – “Abbiamo cominciato a lavorare con l’Istituto dei tumori di Milano, per vedere se il nostro studio potesse avere anche un aspetto terapeutico, e attraverso la collaborazione con Francesco Garbagnati, radiologo appassionato di musica, prendendo tre, quattro note specifiche, egli componeva un pezzo musicale distinto per ogni persona; l’ascolto portava effetti positivi sui pazienti, risultava curativo o per lo meno benefico.

Non erano pezzi banali, tant’è vero che questo studio ebbe un grande successo nel mondo e Garbagnati fu insignito dell’Ambrogino d’oro, quindi abbiamo ottenuto risultati scientifici di una certa importanza”.

Continuammo su questo percorso perché eravamo sicuri che la cosa stava funzionando.

La sinfonia di Mozart k448 e le note amiche – “Intanto nel mondo” – prosegue Missoli -“era già stato verificato lo studio sulla sinfonia di Mozart k448, pezzo favoloso da un punto di vista meramente musicale, ma il cui segreto, gli accordi particolari, diedero risultati scientifici fondamentali, che convergevano con la nostra ricerca.

Cercammo quindi di modificare la sinfonia di Mozart k448 per ogni singola persona, avevamo fatto centro con l’idea, ma il risultato musicale era pessimo. Fummo aiutati dalla tecnologia, così attraverso la registrazione della voce di un soggetto su un banale telefonino, il file veniva inviato ad un calcolatore a Milano, che prendendo la sinfonia di Mozart k448, la personalizzava per ogni paziente, e da qui nacque il progetto/brevetto “le note amiche”, il cui obiettivo è medico e tutt’ora utilizzato.

Una serie di patologie, soprattutto le più recenti, scoppiate dopo il Covid, in particolare di tipo psico-sociale, attraverso la metodologia delle note amiche, vengono curate senza uso di farmaci.

Attraverso l’ISAL, Istituto del dolore con sede a Rimini, abbiamo fatto di tutto attraverso la ricerca sulle “note amiche”, capendo che era la soluzione anche per patologie importanti, come per esempio “l’arto fantasma”, patologia per cui si sente il dolore dell’arto amputato.

Nuovi progetti, un nuovo libro, a cosa sta lavorando il Professore Franco Missoli?

franco missoli

Il Professore andrebbe ascoltato per ore, è un fiume in piena di conoscenza, esperienza, progetti e instancabilmente lavora a nuove ricerche e ad un nuovo libro.

“La metodica dei campi magnetici pulsati è studiata e approfondita in Italia e nel mondo da diversi scienziati e ricercatori” – spiega – “I campi di applicazione sono stati diversi: dalla medicina al nucleare, dall’aeronautica allo sport e alla musica; tutto questo patrimonio di conoscenza sulle onde elettromagnetiche ha permesso di avere un know how formidabile. Non è un caso se oggi c’è una vera e propria rincorsa alla sperimentazione da parte di colossi farmacologici.

Con “Il suono che guarisce e il suono che ferisce” il Professore Missoli, vuole raccogliere le ricerche fatte fino ad ora e spiegare come vi siano suoni utilizzati per curare e suoni/ultrasuoni di potenze immani, che modulati in un certo modo, e immessi in un ambiente, possono temporaneamente togliere la capacità di compiere azioni da parte di una persona.

Si potrebbe continuare a parlare per ore con Franco Missoli, ma chiudiamo la nostra chiacchierata con un piccolo cammeo per le neo mamme.

“Cuore di bimbo oggetto interessantissimo venduto in tutto il mondo, fatto da un’azienda di San Marino, fu un lavoro pazzesco” – termina il Professore – “doppler fetale venduto in farmacia; ponendolo sull’addome della gestante, si riesce a sentire in cuffia il cuore del bambino. Lo presentammo per la prima volta agli ostetrici in un convegno a Bari, i quali erano subissati dalle gestanti che arrivava in ansia perché non sentiva il battito del feto.

È qui che siamo riusciti a capire e abbiamo trovato nel ventre materno che ci sono anche dei suoni che con molta probabilità sono quelli che sono diventati poi “i suoni, le note amiche”.

Ogni attività di studio, raccogliere la ricerca di altri, elaborare, sperimentare, ha come fine l’acquisizione di nuove conoscenze. Franco Missoli un grande ricercatore.

Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply