Diciotto anni dopo la sua tragica scomparsa, la storia tormentata di Marco Pantani – sul piano giudiziario – resta ancora aperta. Per la terza volta, infatti, la Procura di Rimini ha riaperto il fascicolo sulla morte del “Pirata” avvenuta nel 2004, nella notte di San Valentino.
A dare nuovo slancio alle indagini gli atti che la Commissione parlamentare antimafia trasmetterà a breve alla Procura di Rimini. Le carte processuali contengono infatti nuovi scenari investigativi che prendono spunto dalla testimonianza di Flavio Miradossa, lo spacciatore di Marco condannato in via definitiva a 5 anni di carcere. Secondo la procura di Rimini le sue dichiarazioni conterrebbero nuovi spunti per le indagini e, soprattutto, delle “zona oscure” tutte da chiarire.
Soddisfatti i nuovi legali della famiglia Pantani Fiorenzo e Alberto Alessi: “Speriamo che l’approfondimento dei fatti di cui la stessa Commissione fa cenno – spiegano in una nota – sia giudiziariamente idoneo ad apportare un concreto e reale contributo nella fase d’indagini che risulta tuttora in svolgimento da parte della Procura della Repubblica di Rimini e ad opera della polizia giudiziaria”.
Quanto accaduto al Pirata in quel fatidico giorno di Madonna di Campiglio nel Giro d’Italia del 1999 “è ormai risaputo” – ricordano i genitori. “Sarebbe il caso – affermano per mezzo dei loro legali – che i lavori della Commissione possano aver contribuito anche e soprattutto a fare luce sugli accadimenti degli ultimi giorni di vita di Marco e che si rivelino davvero d’aiuto per l’autorità giudiziaria Riminese nel cui operato, va ribadito, si nutre piena fiducia”.