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Qualche maglione in più e qualche grado in meno. Sarà questo il leit-motiv dell’inverno. Lo impone il nuovo piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, ma molte aziende – ancor prima dei diktat governativi – si sono già organizzate e, attraverso circolari interne, hanno già avvisato il personale che quest’anno, a meno di temperature polari, si lavorerà a termosifoni spenti. E’ il caso, ad esempio, dell’Iper Rubicone dove alcuni grandi marchi hanno già varato un’autoregolamentazione molto rigida.

La stretta sul riscaldamento, dunque, non risparmierà gli emiliano romagnoli che quest’anno potranno accendere i termosifoni, nella maggior parte della regione, per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile.

 
 
 
 
 
 
 
 

Il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale prevede, di base, di posticipare di 8 giorni la data di accensione del riscaldamento e di anticipare di 7 giorni quella di spegnimento, in modo da risparmiare 15 giornate di attività degli impianti. La durata giornaliera di accensione, poi, sarà ridotta di un’ora.

Oltre a questo, però, il territorio nazionale è stato diviso in sei zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere.

In base al Piano nazionale, l’Emilia Romagna rientra quasi interamente nella fascia E, quella in cui i cittadini potranno accendere il riscaldamento per 13 ore al giorno, dal 22 ottobre al 7 aprile. Ci sono, però, delle zone più fredde nella parte più a sud di alcune province, che rientrano nella fascia F e in cui non ci sono limitazioni sulle ore di riscaldamento acceso. Ma c’è anche una zona più calda nella provincia di Forlì-Cesena, che rientra nella fascia D, e in cui i termosifoni potranno funzionare solo per 11 ore e dall’8 novembre al 7 aprile.

Clicca qui per scaricare la tabella con tutte le diverse fasce.

 
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