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Cos’è che fate a questa Scuola di Politiche? Che non è una scuola di partito, non è un corso universitario, e allora cos’è?’ Questa una delle domande più gettonate che secondo la direttrice, Grazia Iadarola, gli vengono rivolte nello spiegare la funzione pedagogica e rivoluzionaria dell’esperienza della Scuola di Politiche. “Rispondo sempre che il nostro intento è quello di accendere scintille. Scintille di partecipazione civica, di attenzione all’altro, di interesse per la collettività. Di amore per la conoscenza, non fine a sé stessa, bensì come strumento per progettare e realizzare azioni che migliorino il contesto in cui viviamo, e che – soprattutto – lo migliorino per tutte e tutti”. Continua: “Non voglio dire che salveremo il mondo eppure, in fondo, il ‘mondo’, il contesto in cui ognuno di noi si muove, si cambia proprio così: una scintilla alla volta”.

Si è conclusa domenica 9 ottobre la Summer School della Scuola di Politiche a seguito della crisi pandemica, confermando di fatto che il mondo è mutato, il futuro è cambiato ma non bisogna averne paura. ‘Ex-Post il futuro che cambia’, questo il tema a cui è stata dedicata la sesta edizione dell’evento più atteso della Scuola di Politiche, fondata nel 2015 da Enrico Letta, oggi diretta da Grazia Iadarola e presieduta da Antonio Nicita. Centinaia di giovani, tra i 18 e i 30 anni, si sono riuniti a Cesenatico per dialoghi aperti a tutto tondo sui cambiamenti repentini che l’Italia, l’Europa e il mondo trovano dinnanzi. Rappresentanti di istituzioni, giornalisti, accademici e professionisti nel campo delle aziende a tu per tu con il futuro del nostro Paese per cercare di connettere i puntini del mondo che sarà, analizzare il presente e raccogliere spunti e consigli su come sviluppare il proprio percorso personale e professionale senza mai smettere di apportare il proprio contributo alla comunità.

 
 
 
 
 
 
 
 

La pandemia ha stravolto le modalità di relazione tra i singoli e, di riflesso, le dinamiche tra Paesi. Con la campagna vaccinale, la politica internazionale è entrata nelle nostre case alimentando dubbi sul futuro dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero. E proprio quando pensavamo di avercela fatta, la guerra è arrivata a bussare alle nostre porte, con l’invasione russa ai danni dell’Ucraina. In un presente pieno di interrogativi sul futuro, la scelta di questa edizione della Summer School della Scuola di Politiche, è stata quella di dare spazio ai quesiti degli studenti, di modo da poter non solo assistere ma partecipare a dibattiti costruiti su misura per loro. I giovani al centro, anche nell’organizzazione dell’evento, in un’ottica da sempre cara alla Scuola di Politiche che è quella del ‘give-back’. Non a caso nel team organizzativo, coinvolti anche nella presentazione e moderazione dei panel quasi tutti e tutte under30, ex studenti della Scuola stessa. Una circolarità di cui si è tornato a parlare anche sotto il profilo dell’economia, delle transizioni necessarie e repentine legate al digitale e alla sostenibilità. Circolarità che si è ritrovata nello spaziare dalla disinformazione all’informazione di guerra, dalla storia e il futuro dell’Europa al ruolo della Cina nelle dinamiche geopolitiche odierne. E ancora si è potuto discutere di: scuola, università e ricerca, nuove prospettive nel mondo del lavoro, parità di genere, salute mentale e criminalità organizzata di stampo mafioso, per citarne alcune.

“Una delle lezioni che ci lascia questa edizione della Scuola di Politiche è l’indissolubile legame tra la competenza nel merito delle politiche e la passione per la politica come strumento per cambiare il mondo”, conclude il presidente della Scuola, Antonio Nicita. “Dopo la caduta del muro di Berlino Ralf Dahrendorf scrisse che la possibilità di cambiare è un insieme di sollecitazione e di speranza. Non basta la sollecitazione della rabbia né quella della competenza tecnica – continua – Ci vuole anche la speranza, cioè la capacità di vedere ciò che ancora non c’è e lavorare per provare a realizzarlo. La Scuola di Politiche, nelle voci di docenti e studenti, ci lascia questo messaggio”.

Tra le centinaia di ragazzi e ragazze presenti a Cesenatico anche i nuovi e le nuove studentesse del Corso Annuale della Scuola di Politiche, completamente gratuito, che partirà in presenza a Roma con la lezione inaugurale il 28 ottobre 2022. 

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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