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Tanto clamore mediatico per nulla. Almeno così si evince dalla sentenza che ha assolto un bidello riminese finito a processo assieme alla moglie con l’accusa infamante di adescamento di minori. Tra le presunte vittime figuravano anche alcuni ragazzini di Cesenatico, ma per il giudice il 38enne non è colpevole.

Erano quattro gli episodi contestati alla coppia che, per la verità, si era sempre dichiarata innocente. I presunti adescamenti, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti sul web. Mercoledì mattina, però, il giudice ha sentenziato la loro innocenza dopo che, nei giorni scorsi, il tribunale di Forlì aveva già assolto l’ex bidello dall’accusa di violenza sessuale, per un presunto bacio che – secondo gli inquirenti – avrebbe scambiato con un ragazzo di 17 anni.

 
 
 
 
 
 
 
 

Il calvario giudiziario della coppia era partito nel 2018 da una denuncia presentata dai genitori di un ragazzo minorenne, i quali sostenevano di aver trovato sullo smartphone del figlio delle foto e dei video a sfondo erotico.

La squadra mobile di Forlì aveva avviato le indagini, con tanto di intercettazioni ambientali che avevano condotto gli inquirenti fino all’ex bidello riminese.

Secondo la ricostruzione dei poliziotti, l’uomo si sarebbe presentato in Rete come un esperto nel montaggio di video musicali, entrando così in contatto con giovani interessati a diventare famosi su YouTube e ad aumentare i loro ‘follower’ sul web, ai quali avrebbe promesso di dare una mano.

Nei suoi confronti erano state formulate due ipotesi di reato: quella di violenza sessuale, per due episodi riferiti ad un 17enne e ad un 14enne, e quella di adescamento di minori, in concorso con la moglie. Per entrambi, dopo cinque anni di accuse infamanti, è la fine di un calvario.

 
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