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Qualcuno se ne sarà già accorto, ma adesso c’è anche l’ufficialità: nei ristoranti della provincia i conti sono diventati molto più salati. Complice, certo, il caro-bollette, anche se nella nostra zona, forse, qualcuno ha un tantino esagerato.

Almeno così si evince dalla ricerca condotta dall’Unione Nazionale Consumatori sugli ultimi dati Istat relativi al mese di settembre.

 
 
 
 
 
 
 
 

Lo studio, nello specifico, ha analizzato tutti i rincari di ogni città italiana stilando la classifica completa di quelle con i maggiori rialzi annui per quanto riguarda cibo e bevande, acqua e rifiuti, scuola dell’infanzia, ristoranti e alberghi.

Per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, a +5,9%, a Cosenza i ristoranti rincarano rispetto a settembre 2021 del 9,9%. Al secondo posto Palermo, con +9,4% e al terzo Verona, +9,2%. Seguono Forlì-Cesena (+9%), Sassari (+8,8%), Brescia (+8,8%), Viterbo (+8,5%), in ottava posizione Olbia-Tempio (+8,3%), poi Gorizia (+8,1%).

 
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