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A Rimini, dopo sette anni, il servizio è stato ripristinato. E, molto presto, anche nell’area portuale di Cesenatico, potrebbe tornare il celebre ‘fischione’, ovvero il suono sibilante del nautofono, lo strumento indispensabile per la sicurezza della navigazione delle imbarcazioni in entrata ed uscita dall’asta del canale.

Per tanti anni, infatti, il nautofono emetteva un suono in caso di nebbia per permettere alle barche di orientarsi nelle laboriose manovre di ritorno in banchina. L’obiettivo adesso, dopo sei anni di silenzio, è quello di ripristinare il servizio che, secondo un preventivo, costerebbe al Comune circa seimila euro.

 
 
 
 
 
 
 
 

Per la verità, il ‘fischione’ oggi sarebbe considerato superfluo visto che la maggior parte delle imbarcazioni, inclusi i pescherecci e le barche da diporto, utilizzano per la navigazione i radar, sistemi di tracciamento, tecnologia Gps e dispositivi satellitari. Per i nostalgici, tuttavia, il sibilo del nautofono resta qualcosa di speciale e, da qui, l’idea di tornare all’antico e di ripristinare il servizio.

Va detto anche che le barche più piccole non sono dotate dei sistemi satellitari e dunque, in questi casi, il nautofono potrebbe essere effettivamente utile.

Il Comune ha inviato una richiesta formale al Comando di zona dei Fari e dei Segnalamenti marittimi di Venezia, dichiarandosi disponibile a sostenere le spese per il funzionamento e la manutenzione del nautofono che dovrebbe essere ricollocato all’imboccatura del porto canale, sul molo di Levante, vicino alla sede della Capitaneria.

 

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