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Nella giornata di venerdì 25 novembre, le educatrici di Cesenatico sono scese in piazza per chiedere condizioni di lavoro migliori, un appalto che assicuri continuità lavorativa e un reddito dignitoso, la valorizzazione della propria figura attraverso il riconoscimento del giusto livello contrattuale.

 
 
 
 
 
 
 
 

Ad appoggiarli Adl Cobas, attivissimo sindacato. Nell’ anno 2023 il bando di affidamento del servizio educativo scolastico nel Comune di Cesenatico dovrà essere rinnovato. “La richiesta delle educatrici – si legge in una nota – e degli educatori Adl-Cobas è chiara: l’inserimento in tutti i bandi della figura dell’educatore di plesso come sta già avvenendo a Rimini e provincia, dove negli ultimi anni le amministrazioni locali di Santarcangelo, Rimini, San Giovanni e Cattolica hanno accolto la richiesta del personale educativo di adottare questa nuova modalità del servizio. L’educatore di plesso consente, da un lato, di mantenere un reddito stabile per le operatrici superando il meccanismo della perdita di ore in caso di assenza dell’assistito, ancora presente nel Comune di Cesenatico; dall’altro, di assicurare un servizio educativo continuativo nelle scuole ancor più necessario nell’attuale crisi sociale”.

insegnanti sciopero

“Abbiamo scelto di mobilitarci – si legge – il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per dire con forza che le donne sono impiegate in molti settori di lavoro povero con pesanti conseguenze in termini di autonomia e libertà, anche dallo stesso contesto familiare di cui spesso rimangono vittime.
Il lavoro povero è principalmente lavoro femminile: in Europa il divario salariale donna–uomo è del 16%, i salari diminuiscono per le madri nei 24 mesi successivi alla nascita dei figli e vi sono per le donne meno prospettive di carriera e miglioramento della propria condizione economica, come è un fatto l’altissimo ricorso al part-time (spesso imposto e non volontario) e il fenomeno della perdita del lavoro da parte delle donne che ha raggiunto durante e dopo la pandemia percentuali altissime. In Italia solo il 49,5% delle donne ha un posto di lavoro, di cui solo il 31% a tempo pieno”.

insegnanti sciopero

“Il Terzo Settore – sottolinea il sindacato -, dove le educatrici, oss, operatrici sociali lavorano in servizi pubblici essenziali, rappresenta l’ennesimo anello di un sistema di sfruttamento che ci vuole passive e accondiscendenti. In questa giornata abbiamo alzato la testa per iniziare a rivendicare quello che ci spetta: un salario dignitoso, diritti, continuità di lavoro e reddito, riconoscimento della nostra funzione all’interno di un sistema scolastico che si vuole accogliente ed inclusivo verso tutte le diversità. I nostri diritti sono anche diritti dei nostri assistiti, per questo chiediamo al Comune di Cesenatico di accogliere la nostra proposta di introdurre la figura dell’educatore di plesso in tutte le scuole. Più diritti per gli educatori e le educatrici, più qualità e continuità di servizio per gli assistiti”.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

One Comment

  • Mara ha detto:

    Noi educatori di Cesenatico intendiamo non rimanga all’ombra la condizione di precarietà in cui da anni viviamo, in una società protratta all’aumento dei costi e il nostro stipendio rimasto fermo ai minimi salariali da 10 anni.
    Sballottati da appalti al ribasso siamo merce di scambio, lavoratori, cittadini di alcun conto quando invece il nostro operato, nelle scuole, nei centri diurni, al domicilio, è di fondamentale importanza, supporto e orientamento dei bambini/ragazzi con difficoltà. Chiediamo dignità e il giusto riconoscimento.

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