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Una cinquantina di lavoratori hanno partecipato ieri mattina al presidio indetto da Si Cobas di fronte all’azienda di imballaggi industriali Orlandi, a Gatteo, dopo la tragedia di sabato notte in cui ha perso la vita l’operaio 44enne Massamba Ndiaye, originario del Senegal e residente a Rimini.

Presenti anche altre sigle sindacali – Cgil, Cisl e Uil – e il fratello della vittima, Mbaye.

 
 
 
 
 
 

“Eravamo insieme qui in Italia, è venuto qui come noi, cercava di mandare avanti la sua famiglia con quello che guadagnava”, ha raccontato. Ndiaye è arrivato in Italia 15 anni fa. Ha lasciato una moglie e due figli. Era un grande lavoratore “e una brava persona”, ha aggiunto il fratello. L’intenzione della famiglia è quello di riportare la salma in Senegal.

“Abbiamo chiesto un incontro all’azienda Orlandi, unitamente all’azienda in appalto Dr, per richiedere una valutazione sulle condizioni di sicurezza all’interno del magazzino”, ha spiegato il coordinatore di Cesena di Si Cobas, Pietro De Marco, a margine del presidio. “Per quel che risulta a noi, era un lavoratore che veniva da un turno lavorativo di 12 ore continuative” e “i turni di lavoro erano 6-14 e 14-22. Quindi – aggiunge il sindacalista – non ci doveva essere nessun turno notturno. Erano solamente due lavoratori in magazzino senza nessun preposto, nessun responsabile. È chiaro che vanno individuate, se ci sono, delle responsabilità e di chi sono”.

 
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