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“Un bilancio timido che non sviluppa appieno tutte le potenzialità di Cesenatico”. Così Fabio Bandieri, consigliere comunale della Lista Civica Buda, solleva dubbi sul rendiconto di previsione triennale 2023-25 discusso martedì sera in consiglio comunale.

Bandieri, in particolare, parte da una premessa: “Il Pil generato dal nostro comparto turistico nel 2022 si attesta attorno ai 630 milioni di euro, una cifra che divisa per i circa tre milioni di presenze ci dà una media di poco più di 200€ a turista che spende sul nostro territorio”. Secondo il consigliere d’opposizione “una spesa media troppo contenuta” che, a suo dire, dovrebbe crescere cercando “di attrarre un turismo con una maggiore capacità di spesa. Ma, per farlo, servono grandi alberghi, hotel di alta qualità, come il Da Vinci, che è lì a dimostrare quanto questo ragionamento sia fondato. Non è un caso, infatti, che attorno alla rotonda del Da Vinci vi siano diverse attività aperte tutto l’anno, mentre in altre zone della città purtroppo no”.

Il Bilancio di Previsione offre al consigliere d’opposizione anche l’opportunità di ripercorrere quelli che sono i capitoli salienti della storia amministrativa di Cesenatico, partendo dall’ex Nuit, “dove – attacca – si è persa un’occasione storica per dare alla città un secondo Hotel a 5 stelle, con piscine e centri benessere, che avrebbe creato nuovi posti di lavoro annuali per i nostri giovani e rilanciato le attività economiche presenti in quel tratto di lungomare laddove ora vediamo solo serrande abbassate. Accontentarsi poi di 600mila € di IMU, presentandolo come un successo, lo trovo riduttivo oltreché privo di visione strategica”.

Sulla città delle colonie, Bandieri apprezza il rifacimento delle fogne e la costituzione di una duna permanente a difesa dell’abitato, ma sollecita l’amministrazione a “non trascurare gli investimenti privati per dare finalmente vita ad un quartiere fermo da troppi anni”. Secondo il consigliere di opposizione, dopo il fallimento lo scorso novembre di ‘Cesenatico resort srl’, proprietaria delle aree più importanti delle colonie, serve “un dialogo costruttivo con le imprese private” perché “lasciare come unico strumento il PUG e sperare che qualcosa si muova da sola è del tutto illusorio”.

Fabio Bandieri

L’esponente della lista Buda rispolvera anche il tema delle terme che, secondo un progetto ormai finito nel dimenticatoio, doveva sorgere in una porzione del parco di Levante, dove ora parcheggiano i camion del circo: “Nel corso degli anni – ricorda – sono state fatte diverse analisi e si tratta di un’acqua termale di buona qualità e dunque chiunque può immaginare quanti vantaggi porterebbe a Cesenatico avere un centro termale aperto tutto l’anno. Purtroppo, anche questa società mi risulta non se la passi troppo bene e dunque c’è il rischio concreto di perdere un’altra opportunità di crescita per Cesenatico”.

Sul capitolo degli investimenti, Bandieri esprime tutta la sua delusione per aver dimenticato “il rifacimento del lungomare di Zadina che da troppi anni grida vendetta”. Secondo il consigliere “non è possibile che un disabile in carrozzina non possa accedere alla spiaggia di Zadina perché il lungomare è di fatto una mulattiera! Mi auguro – sottolinea – che si possa intervenire quanto prima perché non si può lasciare il lungomare di Zadina in quello stato”.

Uno dei temi più controversi del dibattito politico resta la vena Mazzarini: “Bene aver previsto 6 milioni per la sistemazione delle sponde e la pulizia del fondale – rileva il consigliere – ma anche quella zona ha delle potenzialità enormi e dunque va sviluppata con idee innovative. Non è ben chiaro che cosa voglia fare realmente l’amministrazione con la vena Mazzarini ma, a mio parere, sarebbe un ulteriore errore strategico non sviluppare quella zona in chiave turistica”.

“Un altro aspetto che non può passare in sordina – prosegue – è che, nel bilancio di previsione, nonostante i 2,3 milioni garantiti dalla tassa di soggiorno, sono stati ridotti gli investimenti sul turismo di 250mila € (1,5 milioni nel 2022) e (1,25 milioni nel 2023). Inoltre, su 230mila € investiti quest’anno su cultura e teatro, dal 2023 quella voce viene ridimensionata drasticamente fino 130mila €, ovvero 100 mila € in meno, un taglio che da un’amministrazione di sinistra, sempre sensibile a parole sui temi della cultura, nessuno francamente si aspettava”.

Infine, ultimo tema scottante i dehors sul porto canale: “Se sono progettati bene con soluzioni tecniche che si integrano in modo gradevole al contesto del nostro porto – conclude Bandieri – a mio parere possono essere un valore aggiunto per tutta la città. Intanto si sostituirebbero gli attuali teloni in nylon che tutto sono fuorché belli e in più i dehors offrirebbero, ai nostri affezionati turisti invernali, luoghi in cui sedersi, al calduccio, mangiando e bevendo qualcosa mentre osservano il nostro bellissimo porto canale, generando ricchezza e creando posti di lavori annuali”.

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