Due tonnellate e mezzo di prodotto ittico sequestrato e 80mila euro di sanzioni amministrative contestate: questi i principali risultati di oltre 500 controlli svolti a partire dallo scorso 5 dicembre dai militari dei Comandi della Direzione marittima – Guardia Costiera dell’Emilia-Romagna, da Goro a Cattolica, coordinati dal Centro Controllo Area Pesca del Comando Regionale di Ravenna, nell’ambito dell’operazione complessa “Senza traccia”, coordinata su tutto il territorio nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto, che si protrarrà fino al 24 dicembre 2022.
Come di consueto, anche in questo 2022, durante il periodo delle festività di fine anno, quando la richiesta di prodotti ittici aumenta con conseguente maggior rischio di elusione della normativa di settore, la Guardia Costiera ha confermato il proprio impegno a tutela dei consumatori e delle risorse ambientali, nel contrastare ogni forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici già compromessi ed alterare il principio di concorrenza leale che deve vigere sul libero mercato, in difesa del “Made in Italy” e degli onesti lavoratori del settore.
I controlli sono stati effettuati nell’intera Regione, lungo tutta la intera filiera della pesca marittima, dai pescherecci in mare, ai luoghi di sbarco, e poi grossisti, grande distribuzione organizzata, mercati rionali, autotrasporto, pescherie e ristoranti. Gli illeciti amministrativi maggiormente riscontrati, su un totale di 54 complessivi, hanno riguardato la mancanza di tracciabilità dei prodotti ittici e l’etichettatura carente nelle informazioni essenziali, tra cui la denominazione commerciale, il luogo e il metodo di produzione. Il decreto legislativo 4 del 2012, che contiene la normativa di riordino in materia di pesca, prevede per questi illeciti una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 1500 euro e la sanzione accessoria della confisca del pescato.
Tracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici sono fondamentali a garanzia della salute del consumatore, perché certificano l’origine e quindi un aspetto molto importante della qualità del pescato, e nello stesso tempo tutelano gli operatori in regola, contrastando il fenomeno della pesca illegale. In particolare, durante i controlli, sono state sottoposte a sequestro oltre due tonnellate di vongole non tracciate.
Tra gli altri illeciti amministrativi, che vanno a detrimento delle risorse ambientali, la vendita presso un grossista di 80 kg di naselli sotto misura, con sanzione pecuniaria pari a 4000 euro e sequestro del pescato, un motore marino installato a bordo di un peschereccio, con potenza modificata in aumento, e quindi sforzo di pesca portato oltre il consentito, con sanzione pecuniaria di 2000 euro, ed un attrezzo non regolare, del tipo idrorasca da fondo per la pesca delle vongole, soggetto a sequestro ed anche in questo caso con sanzione pecuniaria pari a 2000 euro.
Il team di militari abilitati “Ispettori Pesca” ha rilevato anche alcuni illeciti penali, in particolare, il cattivo stato di conservazione del prodotto ittico, che era stato ricongelato dopo lo scongelamento e la tentata frode in commercio, essendo messo in vendita prodotto ittico congelato qualificato come fresco. I responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria e il prodotto mal conservato è stato sottoposto a sequestro penale.
I controlli proseguiranno nei prossimi giorni, nell’ambito dell’operazione complessa, ma anche in seguito, nel corso delle consuete attività di verifica, con finalità di contrasto della pesca illegale a tutela dell’ambiente, dei consumatori e degli operatori in regola.