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Dopo i violenti scontri tra i tifosi di Cesena e Rimini domenica scorsa prima del derby del “Manuzzi” arrivano i primi inevitabili provvedimenti: sono otto, per il momento, gli ultras denunciati dalla digos alla Procura di Forlì. Si tratta, però, solo di un primo risultato investigativo ed è molto probabile che, nei prossimi giorni, il numero dei denunciati aumenterà.

 
 
 
 
 
 
 
 

All’esame degli investigatori le immagini di molte telecamere che hanno ripreso le fasi salienti della maxi-rissa scoppiata a Pontepietra in un bar di Via Cesenatico e alla quale hanno partecipato un centinaio di persone.

Tra i denunciati cinque sono ultras del Rimini, tre del Cesena tutti con precedenti specifici per rissa a margine di partite di calcio. 

In totale nel pomeriggio di domenica 8 gennaio più di dieci ultras erano stati fermati e identificati dalla Squadra Mobile e dalla Digos di Forlì che ora indaga sul caso. Decine di altri ultras erano stati dispersi dagli agenti, intervenuti tempestivamente per scongiurare che la situazione degenerasse. Durante la rissa erano infatti volati colpi di bastone, di spranga e di bottiglia. Gli ospedali della zona non hanno registrato ingressi di feriti con lesioni compatibili con una rissa, ma non è escluso che qualche ferito sia stato scortato dagli stessi ultras a casa.

I sindaci di Rimini e Cesena, Jamil Sadegholvaad ed Enzo Lattuca, si erano incontrati domenica allo stadio per seguire insieme il match. Ieri entrambi hanno condannato quello che è accaduto: Una bella giornata di sport – ha attaccato il primo cittadino di Rimini – rovinata da una rissa. Sono episodi isolati, va sottolineato, ma che minano il percorso di consolidazione che la società di calcio sta intraprendendo. Di certo non un bel biglietto da visita per gli investitori”.

Non è da meno il collega Enzo Lattuca. “Peccato che i pochi soliti – ha detto il sindaco di Cesena – abbiano tentato di rovinare una bellissima festa”.

 
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