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Quella che ha colpito Cesenatico è stata la peggior burrasca mai registrata. Le onde spinte dal vento hanno assediato la città del porto canale dalla mattina intorno alle 9 fino al primo pomediggio, ma la situazione ha iniziato a intensificarsi e dar segni evidenti di peggioramento a partire dalle 11 del mattino.

 
 
 
 
 
 
 
 

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Anche grazie ai nuovi strumenti tecnici che misurano l’intensità del mare è possibile conoscere alcuni aspetti e dati che prima erano sconosciuti o meno precisi. Tra questi c’è l’altezza delle onde che ha sfiorato la quota record di quattro metri. Praticamente l’altezza del primo piano di una casa.

Il vento ha superato le previsioni sfondando i 90 km/h fermandosi a quota 93,5 km/h (circa 51 nodi). Impossibile per le dune reggere la combinata vento, marea alta e frequenza d’urto così elevata. Inevitabile quindi l’ingressione dell’acqua marina nelle prime fila di strade.

La mente non può far altro che tornare al 2015 quando la Bora spinse il mare in città senza trovar praticamente nulla ad ostacolarla. In quell’anno l’intensità delle onde e del vento furono leggermente inferiori a quelle appena passate, ma si protrassero per più tempo costringendo la città ad un assedio ben più lungo e a leccarsi le ferite per più tempo.

mare inverno

Nel pomeriggio il vento ha smesso di sferzare la costa e la marea è diminuita permettendo al Fossatone di sfogare in mare attraverso il bypass che sfrutta il canale di Zadina.

Ora che anche la nuova allerta meteo sembra far rifiatare la macchina dei soccorsi è tempo di sopralluoghi per la stima dei danni. Stima che si preannuncia già come l’acqua di mare.

Fa riflettere il fatto che esattamente due mesi fa Cesenatico ha dovuto affrontare un evento simile seppur con irruenza minore. Era il 22 novembre quando registrammo le immagini che ripostiamo di seguito.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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