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Nel giorno consacrato all’amore arriva dal tribunale una brutta storia di violenza sulle donne. È stato, infatti, condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione un uomo di 30 anni di origini polacche residente a Cesenatico. L’uomo nei giorni scorsi è stato dichiarato colpevole di umiliazioni, maltrattamenti e ripetute vessazioni fisiche e psicologiche nei confronti della sua compagna.

I fatti risalgono al periodo del lockdown e a scatenare i comportamenti violenti dell’uomo, secondo quanto emerso durante il processo, era la gelosia.

Il primo episodio per il quale il 30enne è finito alla sbarra risale proprio a marzo del 2020. La donna, di Cesenatico, parlava al telefono con un amico e questo fece esplodere la rabbia incontenibile del fidanzato che le si scaraventò contro e – sotto gli effetti dell’alcol e della droga – le sferrò un pugno al volto ed un violento calcio nella schiena.

Non fu però un episodio isolato visto che il compagno violento – che ha sempre negato ogni addebito – si rese responsabile anche di altri gravi fatti (molti dei quali davanti agli occhi del figlio di 9 anni della donna), come quella volta che avrebbe premuto la mano sulla bocca della donna impedendole per alcuni secondi di respirare o come quell’occasione in cui le avrebbe dato dei morsi al polso e alla mandibola, afferrandola per i capelli e strattonandola.  La donna in quell’occasione si rivolse al pronto soccorso per le lesioni subite e da lì partì la denuncia per maltrattamenti.

 
 
 
 
 
 

Le accuse sono state avvalorate in aula dalle testimonianze circostanziate della madre della vittima ma anche dai vicini di casa della coppia.

Il giudice – oltre alla condanna a due anni e 6 mesi – ha emesso nei confronti del 30enne un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare oltre al divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi che lei frequenta.

 
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