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E’ stato uno dei progetti più ambiziosi di Cesenatico, forse troppo visionario per venire alla luce. Parliamo delle Terme di Valverde che sarebbero dovute sorgere, già lo scorso millennio, al Parco di Levante su un terreno di oltre sei ettari e mezzo (65.525 metri quadrati).

Ebbene, dopo un complesso iter burocratico e legale, adesso l’area sulla quale sarebbe dovuto nascere il progetto andrà all’asta.

Così ha deciso il tribunale di Forlì che ha fissato la vendita all’incanto per il prossimo 16 marzo presso lo studio del liquidatore giudiziale, la commercialista Ester Castagnoli, al numero 7 di via Marchesi Romagnoli, nel centro di Cesena.

La base d’asta è 3 milioni, 979mila e 400 euro (stima eseguita dal geometra Giorgio Nasolini) con rilanci minimi eventuali da 50mila euro.

Ma per quale ragione si è finiti a questo punto? Colpa del nuovo Pug, che ha tolto all’area gran parte delle potenzialità edificatorie che il precedente strumento urbanistico (il Prg del 1998) invece prevedeva. 

Il terreno è infatti attualmente a destinazione ’agricoltura urbana’, in quanto area permeabile assoggettata a piano particolareggiato mai convenzionato. In pratica, l’area in cui sarebbe possibile costruire non supera il 3% del suolo disponibile, troppo poco per insediare un’attività.

Un altro tema sarà quello del verde pubblico, per il quale i residenti e gli operatori turistici chiedono maggiori attenzioni. Nella stessa serata si parlerà anche delle criticità sulla viabilità, di parcheggi e altri argomenti che il Comitato di quartiere porterà all’attenzione dell’amministrazione comunale, per trovare le soluzioni.

 
 
 
 
 
 
 
 

La presidentessa del quartiere Sara Romagnoli, chiede il coinvolgimento del maggior numero di cittadini: “Il Comitato di zona si sta impegnando in maniera volontaria, per sensibilizzare e chiedere il massimo impegno all’amministrazione, con l’obiettivo di dare risposte ai problemi che ci vengono segnalati, ma è solo registrando una partecipazione attiva dei cittadini del quartiere che possiamo acquisire una maggiore e più efficace forza, agli occhi di chi è chiamato a risolverli. Perciò aspetto numerosi i residenti e gli operatori economici della zona, per ascoltare le richieste, le segnalazioni e anche le critiche, perchè è l’unione a fare la forza”.

 
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