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Sì al salario minimo per legge, sì ad un allargamento dei diritti civili con il matrimonio egualitario e il riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt, sì allo ius soli e allo ius scholae per i figli degli immigrati. Apertura all’ipotesi della patrimoniale “perché in uno Stato civile chi ha di più deve aiutare chi ha di meno”. 

Sono alcuni dei punti fondamentali del programma della neo-segretaria dem Elly Schlein. Ma se su questi temi – così come sulla priorità alla transizione ecologica per altro recepita dal Pnrr – si registra più o meno una convergenza con il rivale sconfitto Stefano Bonaccini, la visione di Schlein, decisamente molto più radicale dei suoi predecessori, rischia di creare un autentico cataclisma nel centro-sinistra. Anche perché, ad esempio, l’apertura incondizionata ai diritti Lgbt (“Sono una donna, amo una donna, non sono madre, ma non sono meno donna per questo”), considerata quasi prioritaria nell’agenda della neo-segretaria, viene vista con un certo imbarazzo dall’ala più cristiana del Pd, quella nella quale si sono identificati, in questi anni, gli ex margheritini.

La verità è che – a parte la stessa Elly – nessuno nel PD si aspettava questo risultato. Il voto degli iscritti aveva premiato, in maniera convinta, il governatore Bonaccini, ma nelle urne – a dispetto dei sondaggi – si è riversato tutto il dissenso del grande popolo del centro-sinistra che, con la Meloni al Governo, ha deciso di dare una picconata sismica ai vertici del partito, riaprendo di fatto la porta ai Renziani.

Il voto è il segno del nostro tempo, è la rivolta contro l’establishment, il sistema, e tutto quanto è percepito come “vecchio”. Una scelta radicale, che la base ha fatto d’istinto più che con il ragionamento, pensando – dopo gli esiti catastrofici delle ultime elezioni – di non avere ormai nulla da perdere.

Certo, in Romagna la Schlein ha sfondato solo a Rimini, mentre nelle altre province, Bonaccini ha ottenuto la maggioranza. A Cesena, ad esempio, il Governatore ha preso il 60%, segno che – in certe roccaforti – il vento del “nuovo” ancora non passa.

 
 
 
 
 
 
 
 

Per il “partito dei sindaci romagnoli”, che aveva pubblicamente annunciato il proprio sostegno a Bonaccini, è un momento di disorientamento, anche se ieri lo stesso sindaco Gozzoli ha affidato ai suoi social un messaggio di doverosa apertura: “Un grande in bocca al lupo a Elly Schlein, nuova segretaria del PD! La grande partecipazione di ieri ha dimostrato che c’è ancora voglia di credere, sperare e lottare contro le diseguaglianze”. Poi, però, inevitabile la carezza allo sconfitto: “Voglio ringraziare Stefano Bonaccini per l’enorme sforzo fatto in questi mesi in cui ha unito gli impegni da Presidente di Regione a quelli di candidato alla segreteria. Nel nuovo PD – conclude Gozzoli – abbiamo bisogno di amministratori capaci come lui”.

 
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