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Parchi eolici al largo della costa romagnola. Venerdì pomeriggio si è tenuto al Centro ricerche marine un faccia a faccia tra Alberto Bernabini l’ad di Agnes (società titolare del progetto) e la marineria di Cesenatico, Rimini, Cattolica e Porto Garibaldi. Incontro per il quale val la pena scomodare il termine surreale.

Fin dalle premessa si è detto che in fase di progettazione si è subito pensato alle esigenze del mondo della pesca. Per poi mettere su carta un faraonico progetto proprio in mezzo alle zone in cui convergono le marinerie a gettare le reti. E non c’è bisogno di ribadire l’improbabile paragone con il Mar Baltico. L’unica cosa certa è la totale assenza della Regione ancora trincerata dietro il suo muro di gomma in attesa che passi la Bora con l’assessore Mammi che, a memoria, non si è mai esposto pubblicamente.

pesca eolico
 
 
 
 
 
 
 
 

Alla domanda “come è andata?” Rispondono i pescatori presenti.
«Sono trenta anni che vado a pescare in quell’area. Il 70% del mio lavoro proviene da lì e adesso mi mettono nero su bianco che non ci potrò più andare?».

La difesa di Agnes è stata dubbia. Nei giorni precedenti l’azienda ha diramato “Il progetto definitivo e studio di impatto ambientale”. Per poi fare una inversione a U rispetto quanto contenuto a pagina 37. In 3 delle 8 righe (su 40 pagine) dedicate alla pesca si legge:
«Si raccomanda l’adeguamento delle carte nautiche con delimitazione delle zone interdette alla navigazione e in particolare alla pesca (tutta la zona all’interno dei campi e, limitatamente alla pesca a strascico, anche le zone tra i due campi e lungo la linea dell’elettrodotto a terra».

L’ad di Agnes ha detto più volte che per essere approvato dal ministero questa dicitura era indispensabile ma si rende disponibile a concedere ai pescatori romagnoli l’autorizzazione a pescare all’interno del parco eolico che si trova in acque internazionali. La capitaneria e il ministero sono d’accordo?

Mario Drudi della Coop. Casa del Pescatore ha fatto presente che… «Avete previsto il parco eolico dove convergono le marinerie a pescare. Non si capisce inoltre l’assenza nei documenti ufficiali delle aperture che a parole siete pronti a garantire. Ad oggi carta canta e sulla carta c’è scritto che la pesca lì è bandita e che i cavi non saranno interrati a oltre due metri di profondità (condizione che apre alla pesca a strascico, ndr). I pescatori sono trattati come gli indiani d’America quando sono arrivati coloni».

Dettagli, si fa per dire, che Bernabini ha promesso di accogliere e di essere disposto a valutare l’interramento anche oltre i due metri avendo già chiesto i preventivi. Un’apertura al mondo della pesca che, anche se fa sperare, è solo a parole.

Nevio Torresi ha srotolato una carta nautica davanti all’ad di Agnes e pi ha passato in rassegna numerosi punti critici del progetto. Dal fatto che molte barche navigano a vista, al termine natante usato fuori luogo, all’indotto della pesca che coinvolge il mercato ittico fino alla ristorazione. E la sicurezza. «Avete idea di cosa significhi navigare di notte o con la nebbia in mezzo al parco eolico o a entrare in porto in condizioni meteo avverse?». Domanda che pare retorica a cui si aggiunge la contestazione di chi pratica pesca a volante.

pesca

La contesa pare solo all’inizio. Due le cose certe: l’assenza della Regione che gioca a nascondino e che l’anello al naso non è una dotazione di bordo dei pescatori.

Non mancano dubbi e interrogativi. Come mai la Marineria non è stata interpellata durante le fasi di progettazione? I politici regionali sono sufficientemente competenti in materia pesca per legiferare sulla vita dei centinaia di famiglie? Agli elettori l’ardua sentenza.

 

NB

I parchi eolici sono previsti oltre le 12 miglia a nord e sud del porto di Ravenna. Le distanze tra i 75 piloni previsti sono anche di un chilometro e mezzo.

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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