fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ottant’anni di memoria per “quelli del ‘43”: un’occasione per ritrovarsi e brindare ad un lungo percorso fatto insieme.

“Sembra ieri”, direbbe qualcuno. Ma, a dirla tutta, è passata una vita. E non una vita qualunque: nati con la guerra sullo sfondo, al centro di una Cesenatico in bianco e nero travolta dal progresso e dal turismo, si riuniscono “chi burdel”, in un clima di affetto e di (immancabile) allegria.

Un appuntamento fisso: “quelli del ‘43” non hanno mai smesso di festeggiare. La prima volta, ricordano, risale a vent’anni fa. Era cominciato tutto un po’ per gioco, ma in breve si è trasformato in una vera e propria ricorrenza. Il ristorante “Il Pirata”, situato nel cuore di Cesenatico, è stato teatro dell’incontro 2023, organizzato da Anna Bastoni, Marisa Zani, Francesco Sami, Giuseppe Palestini e altri collaboratori. È proprio la “zirudèla” di Anna Bastoni che esemplifica al meglio il contesto della festa: “Ci vuole un bel po’ di coraggio e molta ironia/per festeggiar tutti questi anni volati via/ottant’anni sono tanti, in verità/ ‘tempus fugit’, si dirà/ e allora?”.

 
 
 
 
 
 
 
 
classe 43

Non è certo lo scorrere del tempo che spaventa gli amici. Anzi, è proprio il tempo a fare da protagonista. Quello di un cammino senza tregua, che cambia ritmo ma non avvisa e costringe a fare i conti con dubbi, angosce e pensieri. Ma anche con sogni, speranze e voglia di non arrendersi di fronte a nulla. Un po’ la cifra stilistica della classe ’43: figli della guerra, costruttori della pace, cresciuti nell’idea del “mai fermarsi, mai arrendersi”. Raccontarlo (forse) è semplice. Viverlo non proprio. Eppure la baraonda e le continue sfide di quel periodo hanno giocato un ruolo fondamentale, plasmando un’idea di famiglia che abbraccia ancora oggi l’intera cittadina.

E lo si è visto meglio che mai dalle vetrate de “Il Pirata”: «sembra proprio la cucina della cuoca Angiòla», avranno pensato, ricordando gli anni della scuola. E poi le note di una canzone intonata sul momento, le immagini di un aneddoto che attraversa la memoria collettiva, qualche lacrima (ma di gioia). Cartolina caratteristica, quasi felliniana, in onore di una lunghissima storia.

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply