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A cura di Maria Concetta Giorgi
19 maggio 2023
Questa mattina c’è un inquieto silenzio.
Pioviggina.
Io abito a 80 metri circa dal mare. Sento le onde, sento i suoi rumori, l’odore.
Quando è incazzato il mare urla proprio, si dimena, a volte si strazia dal dolore lacerante dei morti in mare.
Dipende da quello che accade.
A volte il mare è silenzioso e lascia i morti lì a galleggiare, li fa vedere.
Poi c’è quella volta che il mare, dopo che il fiume lo ha invaso dai suoi detriti per una terribile alluvione, depone sulla spiaggia il corpo di una donna.
E’ una donna romagnola, di quelle che lavorano tanto, faticano tanto, ma non perdono il sorriso. La schiena abbassata, le mani che riempiono sacchetti ordinati di basilico e salvia, di spezie, erbe aromatiche e fiori. Palma detta Marinella e Sauro suo marito, sono ligi al lavoro, quelle piante sono la loro vita.
Si sa che è doloroso vedere andare via tutto quello che hai costruito negli anni, che i giorni a lavorare con fatica, con le mani che ti fanno male, hanno dato frutto e soddisfazione, ché il tuo cuore è lì, in quel capannone, la tua passione è lì, in quel capannone.
E allora fai quei metri che ti separano da casa e cerchi di salvare la tua vita di lavoro.
Arriva l’acqua torbida e sale in modo violento, arriva che tu devi passare quel piccolo ponticello…
Scivoli
Batti la testa.
Sauro cerca di prenderti, ma non ce la fa. Si sente male, dopo poco muore.
Marinella per un destino strano scivoli nel fiume a primavera.
Il tuo corpo viaggia verso il mare, sei sola…
Il fiume ti ha presa, il mare ti ha restituita.
 
 
 
 
 
 
 
 
Si piangono i morti per questa alluvione, piangono le persone con le case invase dall’acqua, piangono i vecchi rimasti soli al buio e al freddo di un maggio 2023.
Il silenzio di questa mattina è insopportabile perché qua, di questi tempi, sono tutti a lavorare per preparare l’estate ai turisti.
Ancora questo tempo grigio.
Pioviggina.
Dedicato a Marinella che è morta assieme al marito Sauro qualche giorno fa a Ronta di Cesena.
Dedicato alla figlia Lucia e a tutti coloro che li hanno amati.
Non temo nulla se non la forza che ho nelle braccia,
non trovo assenza nei miei fiori,  la natura lascia libero ogni senso umano.
I miei pensieri hanno un profumo, i miei gesti cercano il ritorno,
l’acqua è carica della mia disperazione
a nulla valgono le mani in questa notte di pioggia e vento.
Il mio viaggio è verso il mare e sono sola
si appoggia il corpo sulla sabbia che ho amato
cerco l’istante del mio passaggio
vedo te Sauro.
 
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