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E adesso – dopo gli attestati di solidarietà, le tante promesse e le campagne campanilistiche del “Tin Bota” – si attendono gli aiuti. Quelli veri e concreti. Perché, a pochi chilometri da Cesenatico (tutto sommato “graziata” dall’alluvione), ci sono migliaia di famiglie che hanno perso tutto.

E allora, finalmente, si parla di ristori, ovvero di un primo contributo fino a 5mila euro per le famiglie alluvionate, con l’anticipazione di 3mila euro. Lo ha annunciato ieri sera su Twitter il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

“Nelle prossime ore – ha assicurato il governatore – firmerò l’intesa all’Ordinanza per avviare questa procedura da mercoledì. È una misura piccola, ma concreta e rapida. La priorità è sostenere chi ha avuto danni all’abitazione in cui abita; che sia di proprietà, in affitto o in comodato non fa differenza. Sperimentiamo per la prima volta una misura ipersemplificata e speditiva, a burocrazia pressoché zero (un semplicissimo modulo che distribuiranno i Comuni e che ciascuno potra’ compilare in autonomia) per erogare questo sostegno. Contestualmente verrà distribuito un secondo modulo per la perizia generale di tutti i danni: è importante che tutti (anche chi non ha avuto l’acqua in casa, ma ha danni a garage, cantina, seconda casa, auto o moto) possano subito quantificare e periziare i danni subiti”.

 
 
 
 
 
 
 
 

Resta il nodo delle imprese la cui procedura sarà inevitabilmente più lunga e complessa. E allora, come per l’era Covid, si torna a parlare di accesso al credito, ovvero di mutui garantiti e senza oneri. Ma gli aiuti, quelli veri, sono un’altra cosa…

 
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