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La calamità naturale che si è abbattuta nei giorni scorsi sull’intera Emilia Romagna non ha lasciato scampo: abitazioni inagibili, strade inondate, vite sfollate. Ma la tragedia non si è limitata a questo, numerosi i danni anche a discapito degli animali e delle strutture che li accoglievano (stalle, allevamenti e non solo). In un panorama tanto emergenziale trovare una soluzione, per quanto necessario, sembra impossibile. Eppure nessuno viene abbandonato.

Nel ravennate, una delle zone maggiormente colpite dal disastro climatico, tanti si sono adoperati per trovare una collocazione agli animali in cerca di riparo. Un gesto per nulla scontato, che riflette il forte sentimento solidale di un’intera comunità. La fatica e la (completa) disponibilità dei volontari ha permesso il salvataggio di più cento vite.

Tra gli iniziatori delle operazioni di soccorso: Carmelo Gallo, Alex Ansaloni e Nicolas Marani, con il supporto dell’associazione animalista Horse Angels ODV.

Andava fatto“, spiega Gallo, riferendosi alla rete attivata per aiutare i più deboli. “Io e i gladiatori –così Gallo si rivolge ai volontari direttamente coinvolti nelle iniziative – ci siamo uniti all’associazione Horse Angels, che ci ha permesso di  strutturare un corpo d’azione organico grazie ai mezzi messi a disposizione e alla copertura assicurativa“. Il ringraziamento da parte dei volontari è rivolto a tutte le associazioni che, nel corso dell’emergenza, si sono prestate a fornire l’aiuto necessario per attuare le misure di supporto.

Il camion dei soccorritori, dopo i primi due giorni in mezzo alle acque, ha smesso di funzionare. Ed è stato immediatamente sostituito da un trattore. Come dire: niente ferma la buona volontà. Nemmeno l’alluvione.

Non è ancora finita -continua Gallo- sono ancora numerose le sfide che ci attendono, così come le vite da salvare“.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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