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“Prima posizionano l’autovelox in discesa, con il limite dei 50 km all’ora, sapendo bene che il dispositivo serve solo a far cassa anche se giustificano l’intervento con la scusa della sicurezza stradale; poi tentano una parziale marcia indietro davanti alle proteste di migliaia di persone multate, propongono di alzare il limite di velocità e cercano di passare per i salvatori della Patria: la solita ipocrisia della sinistra e a pagarne le conseguenze sono come al solito i cittadini”. Questo il commento di Emilio Zarrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Cesenatico, sull’autovelox installato sulla Statale Adriatica, al termine del cavalcavia su via Cesenatico, quindi in discesa.

“Sarebbe stato sufficiente che l’Amministrazione Gozzoli avesse accolto le nostre proposte, fatte in più occasioni, per evitare questo stillicidio sulla pelle dei cittadini, già costretti a fare i conti con un’inflazione record e rincari generalizzati – argomenta Zarrelli – Invece sono servite oltre quattromila multe nel primo mese di attività dell’autovelox per dare una scossa all’Amministrazione comunale e per far capire alla sinistra ciò che dicevano da un anno: cioè che quella non è la posizione giusta per un dispositivo del genere, soprattutto se il limite è di 50 km/h. Il grosso delle multe, infatti, è stato elevato per il superamento di pochi km/h, una vera beffa per le persone in transito: e ora che la stagione turistica sta per entrare nel vivo è lecito immaginarsi un ulteriore aumento delle sanzioni”.

“Ora – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia – il Comune dice di voler innalzare il limite a 70 km/h, bene, ma è solo un contentino perché messo lì l’autovelox è funzionale solo a far cassa: lo ribadiamo e i dati confermano la fondatezza del nostro allarme. Ora se Prefettura, Anas e la Polizia Stradale saranno concordi con l’innalzamento del limite, forse si potranno evitare 50/60 mila sanzioni all’anno: noi confidiamo che le autorità preposte condividano la richiesta di un limite più alto, ma questo non risolve il problema della posizione dell’autovelox e della sua utilità ai fini della sicurezza stradale – rimarca l’esponente di FdI – Per noi, se si avesse avuto davvero a cuore la sicurezza dei cittadini, l’autovelox andava installato più avanti, nel tratto di Adriatica compreso tra il Famila e l’Arca per capirci: è questo il punto più pericoloso, dove si verificano più incidenti e dove la velocità andrebbe moderata e tenuta sotto controllo”.

 
 
 
 

“Nella discesa del ponte, lo capisce anche un bambino, l’autovelox serve solo a staccare multe a ripetizione e a rimpinguare le casse del Comune: una odiosa tassa occulta senza nessun vantaggio in termini di sicurezza stradale per gli automobilisti in transito – conclude Emilio Zarrelli – Anzi, diventa un elemento di potenziale pericolo perché, visto all’ultimo minuto, innesca improvvise frenate e rallentamenti che non rendono di certo più sicura la circolazione. Il limite può essere alzato, ma l’autovelox in discesa non garantisce più sicurezza, ma solo più entrate per il Comune”.

 
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