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a cura di Federica Gualdani
Un’estate anomala a Cesenatico. Ma non solo. La crisi climatica che negli ultimi decenni sta attraversando il pianeta comincia a farsi sentire anche nella piccola località rivierasca. Un incantesimo che si spezza, quello del “paese delle meraviglie” minacciato dai disordini atmosferici.
Parlano i fatti: l’alluvione che ha colpito l’intera Romagna, le temperature da record e le improvvise tempeste che devastano le coste. Che ci sia “qualcosa che non va” è sotto gli occhi di tutti, ancora di più per chi deve interfacciarsi quotidianamente con la realtà ambientale.
 
 
 
 

È il caso dei salvataggi cesenaticensi. Lo testimonia il vice capo-salvataggio Andrea Pompei: «Variazioni repentine del vento, sbalzi di temperatura e tempeste improvvise. Il tempo cambia con una velocità incredibile e anche chi è del mestiere fatica a restare al passo. Lavorando con la sicurezza delle persone è essenziale rimanere aggiornati e segnalare, tramite le bandiere, qualsiasi possibilità di pericolo. Ultimamente stiamo assistendo a fenomeni particolari e sempre più intensi: la temperatura media dell’acqua si è alzata, flora e fauna marine ne pagano le conseguenze. Ad oggi troviamo nei nostri mari specie animali come il granchio blu dell’Atlantico, il Pesce Serra o addirittura nuove tipologie di meduse. Un segnale – più che concreto – di ciò che sta succedendo a clima e ambiente».

maltempo spiaggia

Ci pensa Legambiente a confermare le impressioni: la campagna estiva di Goletta Verde approda sulle coste di Cesenatico. Dal 3 al 5 agosto, infatti, incontri e conferenze hanno fatto chiarezza sulla condizione climatica delle coste locali.

Nell’incontro di venerdì 4 agosto, che ha avuto luogo nella sala del Consiglio Comunale, gli esperti si sono confrontati su temi quali mareggiate, esondazioni, trombe d’aria e raffiche di vento.
Esordisce Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde: «Il cambiamento climatico e la perdita delle biodiversità sono temi profondamente legati l’uno con l’altro, e avvengono con ritmi a cui l’uomo non è mai stato abituato. Un fenomeno ancora più grave, se pensato nella nostra area: l’Italia, da sola, custodisce gran parte della biodiversità marina presente nel continente europeo, con 58000 specie animali e 8219 entità fioristiche autoctone».

Parla poi Gabriele Nanni, per l’ufficio scientifico di Legambiente: «Nel mio “Rapporto spiagge 2023” prendo in analisi la situazione sulle coste dell’Emilia-Romagna: sono emerse anomalie consistenti per quanto riguarda l’innalzamento delle temperature e le zone a rischio inondazione, soprattutto la parte nord-adriatica della Pianura Padano-Veneta tra Trieste, Venezia e Ravenna. Legambiente propone un programma di prevenzione che si discosta dal passato per provare ad “invertire la rotta” e limitare i danni».

Conclude Paolo Ruggieri, professore di fisica e astronomia all’Università di Bologna: «Ci aspettiamo un aumento dell’impatto del cambiamento climatico negli anni a venire. Non si può più lavorare con le emergenze del passato, ma anticipando gli eventi futuri. Occorre prendere decisioni sulla base degli studi effettuati: in questo senso il progetto Operandum, dal 2018 al 2022, si è adoperato per trovare soluzioni innovative volte a fronteggiare eventi metereologici severi con sistemi basati sulla natura e sul monitoraggio continuo dei dati riportati».

 
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