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“L’idea dei proventi che finiranno nelle casse comunali grazie all’autovelox sull’Adriatica hanno ormai inebriato il sindaco Gozzoli”. Lo scrive, in una nota, Emilio Zarrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, secondo cui il primo cittadino “non ascolta più le legittime proteste dei cesenaticensi e degli automobilisti multati”, dimenticando anche “la proposta di richiedere un aumento del limite di velocità dagli attuali 50 ai 70 chilometri all’ora, tra l’altro, annunciato a luglio anche sulla stampa locale”.

Insomma, dopo gli ultimi dati resi pubblici (125 multe al giorno) non si placano le polemiche sull’autovelox che sta facendo un’autentica strage di multe, rimpinguando nel contempo le casse comunali.

“Il primo cittadino si rimangia anche gli impegni presi – prosegue l’esponente di FdI – visto che a luglio, rispondendo a un nostro question time, aveva detto di non aver inoltrato la richiesta di aumento del limite di velocità in Prefettura solo perché aspettava il cambio di Prefetto, mentre oggi sostiene che il limite di velocità non può essere modificato e che questo rappresenti una garanzia di sicurezza. Così si mette in sicurezza solo il bilancio comunale, visto che a fine luglio, in due mesi, l’autovelox ha fatto più di 8000 multe”.

“Nessuno chiede il via libera di sfrecciare a tutta velocità sull’Adriatica – precisa Zarrelli – ma sin dall’inizio avevamo contestato il punto di installazione del dispositivo: sarebbe bastato un po’ di buonsenso, spostandolo più avanti e con il limite ai 70 km/h, per evitare questa marea di sanzioni e il malumore della cittadinanza”.

 
 
 
 
 
 
 
 

“Noi ribadiamo la necessità di richiedere alla Prefettura l’aggiornamento del limite di velocità e ci aspettiamo dall’Amministrazione comunale un ruolo attivo e propositivo, anche se questo farà diminuire il numero di multe: i dati dei primi mesi di attività suggeriscono che qualche cosa non va, che tante sanzioni scattano per un superamento esiguo del limite, che ci sono frenate improvvise alla vista del dispositivo, queste sì pericolose – conclude Zarrelli – e che così si infligge una mazzata a cesenaticensi, automobilisti di passaggio e turisti”.

 
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