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Venerdì 29 settembre gli autisti del trasporto pubblico romagnolo incroceranno le braccia. Sono state, infatti, indette 24 ore di sciopero che avranno pesanti ripercussioni sulla regolarità di bus e treni. Anche il sindacato Usb aderisce all’iniziativa e, in una nota, elenca punto per punto le sue richieste: “Superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti; salario minimo per legge a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato”.

Secondo il sindacato “sono oramai decenni che quella degli Autoferrotranvieri è una categoria costretta a districarsi tra salari irrisori ed inquadramenti di ingresso che partono da poco più di 6 euro l’ora. Un lavoro dal quale oramai si ‘fugge’ quale evidente indisponibilità dei Lavoratori di sottostare a determinate condizioni senza il giusto riconoscimento del valore della loro mansione”.

 
 
 
 
 
 
 
 

“Ecco perché – prosegue la nota – è necessaria una legge sul salario minimo che possa restituire ai lavoratori quella dignità del lavoro costantemente calpestata da associazioni datoriali e sindacati conniventi, sotto la silente complicità di un governo interessato unicamente a riforme e politiche di sistema a tutto vantaggio di imprese e ceti parassitari, tra taglio delle politiche sociali, compressione dei salari e precarietà su cui da oltre 30 anni si basa la struttura economica italiana. È invece necessario reintrodurre uno strumento economico automatico che – concludono i sindacati – compensi l’aumento del costo della vita e la diminuzione del potere d’acquisto dei salari”.

 
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