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Anche il Comune di Cesenatico si costituirà parte civile nel processo ‘Radici’, nato da un’indagine della Guardia di finanza che, un anno fa, aveva fatto emergere “infiltrazioni mafiose” nel tessuto socio-economico dell’Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Forlì-Cesena e Rimini, ma anche Modena e Reggio Emilia, da parte di organizzazioni criminali radicate in Calabria.

Gli investimenti illeciti, molti dei quali avvenuti in piena emergenza Covid, avevano riguardato “esercizi commerciali soprattutto del litorale romagnolo e aziende operanti nei settori dell’edilizia, della ristorazione e dell’industria dolciaria”.

Il bilancio dell’operazione era stato di 27 milioni di euro di beni sequestrati per 27 milioni di euro e di 23 misure cautelari, tra cui la custodia in carcere per il 34enne Francesco Patamia, candidato alla Camera nelle ultime elezioni con la lista Noi moderati di Maurizio Lupi nel collegio di Piacenza.

 
 
 
 
 
 
 
 

Ieri mattina, il gup di Bologna Roberta Malavasi ha accolto la richiesta del Comune di Cesenatico di costituirsi parte civile. Oltre al Comune di Cesenatico, si sono costituiti parte civile nel processo, che conta 35 imputati, anche i Comuni di Imola, Cervia e Reggio Emilia.

 
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