I genitori le affidavano, con fiducia, ogni giorno i loro bambini di 3-4 anni ma lei – Loredana P., maestra dell’asilo “Il Delfino” di Rimini – anziché accudirli amorevolmente li maltrattava con atteggiamenti intimidatori e con continue vessazioni.
Con questa terribile accusa, la docente era stata arrestata nell’aprile del 2016 dai carabinieri. Ieri, la giudice Elisa Giallombardo ha fissato per lei una pena a due anni, otto mesi e dieci giorni.
A questo punto, il Comune di Rimini e l’insegnante dovranno anche versare una provvisionale di 2500 euro a testa – oltre alle spese sostenute dai legali che le assistevano – alle parti civili: 19 le vittime che si sono costituite in giudizio.
L’insegnante era finita al centro di un’inchiesta dei carabinieri che – dopo la segnalazione di una collega – avevano fatto scattare le manette nell’aprile di sette anni fa dopo avere installato le telecamere all’interno dell’asilo.
Le immagini, purtroppo, avevano confermato tutti i sospetti: la maestra, infatti, teneva i piccoli “in un continuo stato di soggezione e di paura, a causa del suo atteggiamento violento e vessatorio”. Non percosse, ma atteggiamenti valutati come inappropriati verso bambini così piccoli. Dagli strattonamenti alle grida fino alle minacce.
La maestra si era difesa in lacrime, sempre sostenendo di non avere mai fatto del male ai bambini, avendo a cuore solo l’educazione degli alunni. I suoi difensori avevano spiegato che l’insegnante era rimasta “devastata” dalle accuse.
La stessa difesa ha sempre sostenuto che si potesse parlare al massimo di “abuso di mezzi di correzione”, non certo di maltrattamenti. Ed aveva sottolineato come anche dai filmati emergesse la figura di una donna certo all’antica, severa ed esigente, ma anche affettuosa e premurosa verso i piccoli alunni.
Il Comune di Rimini a un certo punto aveva trasferito l’insegnante in biblioteca, sollevandola dall’insegnamento. Ma un gruppo di genitori aveva protestato e raccolto firme perché la maestra tornasse a scuola, come poi avvenne.