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Prima la guerra in Ucraina, adesso quella tra Israele e Palestina. Avvisaglie sinistre di una lezione che, evidentemente, l’uomo non ha ancora imparato. Ecco perché sono state vissute con particolare intensità, nella giornata di ieri, le celebrazioni organizzate in occasione del 79° anniversario della liberazione di Cesenatico.

Una delegazione in rappresentanza delle forze politiche, sociali, combattentistiche e miliari, partendo dal Municipio cittadino, si è recata a deporre corone di alloro nei luoghi che ricordano i Caduti Partigiani a Ponte Ruffio, alla Rocca di Cesena e al Cimitero Cittadino. Alle ore 10.30 presso il Cimitero Cittadino è stata celebrata celebrata una Santa Messa in ricordo della 264 vittime.

In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale erano presenti il Sindaco Matteo Gozzoli, gli assessori Jacopo Agostini e Mauro Gasperini oltre a una delegazione della Polizia Locale di Cesenatico e il Gonfalone cittadino. Alla celebrazione hanno preso parte le rappresentanze dei comandi locali di Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza e Carabinieri insieme all’ANPI Cesenatico.

“L’occupazione nazifascista – ha ricordato nell’occasione il sindaco Mateo Gozzoli – è stato un orrore che ha toccato da vicino la nostra comunità con crimini e bestialità commesse che non possono e non devono essere dimenticate. Quel periodo va tenuto sempre a mente, studiato, approfondito e capito affinché non accada mai più”.

 
 
 
 
 
 

Dopo le iniziative della mattinata, nella serata si è svolta la proiezione del video “Cesenatico Ribelle” in videomapping sulla facciata esterna del Museo della Marineria a cura della rete democratica e antifascista; a seguire, sempre al Museo, è andato in scena lo spettacolo “Il giorno più bello” a cura dell’Associazione Culturale Gran Eden.

 
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