fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

Salvini rassicura che l’ultimatum dell’Europa all’Italia sulla Bolkestein non cambia la “road map” del Governo perché il problema potrebbe essere risolto “mettendo a bando nuove concessioni per le spiagge libere”. Un’ipotesi definita “insostenibile e surreale” dall’ex sindaco di Rimini ed oggi deputato Pd Andrea Gnassi.

E così, mentre il tema diventa “politico”, prosegue il conto alla rovescia per gli stabilimenti balneari attesi a fine anno dalle aste pubbliche. Dopo l’ultimo richiamo dell’Unione europea, per non incorrere in pesanti sanzioni, l’Italia avrà due mesi di tempo per rispondere. E, ad oggi, nessuno sa che cosa realmente vuol fare il Governo.

L’unica certezza è che, a questo punto, entro i primi giorni del nuovo anno, l’Esecutivo di Giorgia Meloni dovrà fornire un piano preciso su come intende gestire le concessioni demaniali marittime. Stop dunque alla “politica della melina”, stop alle proroghe, stop agli omissis. Questa volta bisognerà rispondere.

 
 
 
 
 
 
 
 

In ogni caso, poiché siamo quasi a dicembre, sembra impossibile che, in così poco tempo, si possa arrivare alla definizione di ventimila bandi. Lo stesso Comune di Cesenatico ha più volte chiarito che, senza linee guida, è di fatto impossibile impegnare gli uffici tecnici su questa materia.

Siamo dunque in una fase di attesa. E, prima di formulare ogni ipotesi, bisognerà aspettare le mosse del Governo: difenderà, come promesso in campagna elettorale, le ragioni della categoria o, temendo le procedure di infrazione, cambierà rotta?

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply