Con le temperature in picchiata, scatta l’allarme ghiaccio. Il servizio meteo della Regione ha infatti diramato un’Allerta Gialla per “pioggia che gela”. Quali sono i territori più esposti? Difficile rispondere. Dal punto di vista della previsione, infatti, si possono individuare le condizioni favorevoli per cui si verifica il gelicidio, tuttavia è complesso stabilire con precisione le zone in cui andrà registrarsi, dato che dipende da condizioni locali che la modellistica non sempre è in grado di descrivere.
In poche parole – chiarisce il Servizio Meteo – a parità di condizioni favorevoli previste, il palesarsi o meno del “gelicidio” può cambiare da valle a valle in base alle temperature che si registrano al suolo durante la precipitazione.
Questo rende la previsione, anche per la giornata di giovedì 30 novembre, particolarmente incerta, considerata la breve durata e la marcata localizzazione del fenomeno sulle province occidentali della regione.
Ma che cos’è il gelicidio?
Il gelicidio o “pioggia che gela” si verifica per la presenza di uno strato di aria fredda in prossimità del suolo con temperature pari o inferiori a 0°C contemporaneamente a uno strato di aria più calda in quota, solitamente associata all’arrivo di perturbazioni con correnti occidentali o sud-occidentali più umide e temperate.
In presenza di precipitazioni, la neve fonde attraversando lo strato di aria più mite e si trasforma in pioggia la quale, incontrando la zona con temperature negative, congela immediatamente formando un insidioso strato di ghiaccio trasparente (conosciuto colloquialmente come Vetrone o Vetroghiaccio).
In Emilia-Romagna risulta più frequente sulle province emiliane centro-occidentali, in particolare nelle valli appenniniche e nelle conche del piacentino e del parmense, che risentono solitamente di un maggior ristagno di aria fredda al suolo. Tuttavia il gelicidio è un fenomeno che può interessare l’intero territorio regionale anche se, solitamente, è meno probabile sulla Romagna.
Il gelicidio può causare vari disagi sul territorio, sia per quanto riguarda la circolazione stradale e ciclo-pedonale sia per la caduta di rami spezzati che possono interrompere parzialmente o totalmente la sede stradale.