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Un’interdittiva antimafia per i vertici di una ditta che gestisce un locale a Cesenatico. Questo il clamoroso provvedimento emesso contro un esercizio pubblico della città che – dopo un’intensa attività investigativa – è risultato avere delle connessioni con una potente famiglia calabrese legata alla ‘Ndrangheta.

A comunicarlo – senza fornire alcun particolare – è stata ieri la Prefettura di Forlì-Cesena che ha comunque confermato che, nei prossimi giorni, saranno effettuati alcuni sequestri cautelativi in fase di notifica.

Con questo provvedimento la società che gestisce l’attività è esclusa dal rinnovo della licenza e dalla possibilità di avere altri rapporti con la pubblica amministrazione, come appalti, autorizzazioni, finanziamenti pubblici e rapporti contrattuali.

È questo l’ultimo atto sul territorio dell’operazione “Radici”, che poco più di un anno fa portò alla scoperta di un tentacolo della ‘Ndrangheta calabrese, che si era insediato a Cesenatico. Di fatto, secondo gli inquirenti, alcune operazioni commerciali (come l’acquisto di locali, negozi ed alberghi) sarebbe avvenuto con soldi provenienti da attività illecite e, attraverso “lavatrici”, riciclato dai malavitosi in attività regolari sulla costa romagnola.

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