fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

La Guardia Costiera conferma il proprio impegno nella vigilanza sulla filiera della pesca. E, proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra nelle festività natalizie, ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale.

L’operazione complessa “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.

Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima fase detta di “analisi”, che ha avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di interesse, individuando cioè le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di un’eventuale verifica; a questa ha poi fatto seguito una seconda fase “operativa” – dal 1 al 15 dicembre – che ha visto l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la quale i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di controllo.

L’obiettivo principale è quello di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici e alterare il principio di leale concorrenza sul mercato.

Il dispositivo messo in campo ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.850 controlli che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.

Questi i dati salienti: 636 illeciti tra amministrativi e penali, 211 attrezzi da pesca sequestrati, 6 esercizi commerciali chiusi; sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro, per un totale di 218 tonnellate di prodotto ittico sequestrato. Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023 dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca.

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.

 
 
 
 
 
 

Per quanto riguarda la Guardia Costiera di Cesenatico, sono state eseguite un totale di 12 ispezioni ad esercizi commerciali ed operatori della pesca, all’esito delle quali sono stati elevati 8 verbali amministrativi, con sanzioni pari a 12.016,00 euro e sequestri di 10,80 chili di prodotto ittico, e deferimento all’Autorità Giudiziaria di un trasportatore di prodotto ittico con sequestro penale di kg 100 di anguille.

In particolare, le sanzioni elevate sono emerse a seguito di tre ispezioni effettuate ad esercizi di ristorazione nei comuni di Cesena e Cesenatico, ove sono state rilevate violazioni in materia di tracciabilità, etichettatura ed igiene; sette ispezioni effettuate a punti di sbarco e in mare, all’esito delle quali sono state elevate sanzioni a carico di comandanti di pescherecci che operavano in zone vietate e in giorni non consentiti; due ispezioni eseguite con controlli stradali nei confronti di trasportatori di prodotto ittico riscontrando la violazione, di natura penale, relativa alla detenzione ai fini della vendita di kg 100 di esemplari vivi della specie protetta CITES di anguilla europea (anguilla anguilla), privi della prevista documentazione, i quali sono stati sottoposti a sequestro penale.

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply