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Se la guardia medica non risponde al telefono il cittadino può sporgere denuncia. Ce lo ricorda l’Ausl Romagna che, proprio un mese fa, ha segnalato alla Procura della Repubblica un caso di “silenzio” anomalo registrato alla guardia medica di Forlì.

Dopo le ripetute segnalazioni da parte di alcuni cittadini a cui la guardia medica non rispondeva al telefono, l’Autorità Sanitaria ha effettuato una verifica e, appurata la fondatezza di alcune proteste, ha deciso di segnalare il caso alla magistratura.

L’ipotesi è che alcuni medici (“Non tutti…”, specifica l’Ausl) possano aver disatteso i propri obblighi, rifiutandosi di rispondere al telefono o disertando il luogo di lavoro. Solo supposizioni, però, che dovranno passare al vaglio degli inquirenti chiamati ad individuare eventuali responsabilità, a chiarire questioni logistiche ed organizzative e, nel contempo, ad escludere anche un’anomalìa ai centralini.

 
 
 
 
 
 
 
 

La segnalazione dell’Ausl Romagna si inserisce in un momento di dibattito acceso con le guardie mediche che contestano la riorganizzazione del servizio da parte dell’azienda sanitaria.

 
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