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Il Tribunale della Fipav, la Federazione italiana pallavolo, ancor prima delle sentenze della giustizia ordinaria, ha tolto per sempre il fischietto ad un 52enne allenatore di squadre giovanili denunciato lo scorso mese di luglio dopo aver molestato in una struttura ricettiva di Cesenatico un ragazzino modenese di 13 anni.

I giudici, dunque – aggravandosi il quadro accusatorio (pare che le denunce siano diventate due) – gli hanno tolto la qualifica di allenatore di pallavolo, radiandolo per sempre dal relativo albo.

Era stato lo studente 13enne di Modena, la scorsa estate, a denunciare gli abusi sessuali da parte dell’allenatore durante le vacanze sportive in riviera in una nota struttura specializzata nel turismo giovanile.

Secondo quanto raccontato dall’adolescente, l’uomo sarebbe entrato nella stanza del 13enne e lo avrebbe toccato nelle parti intime, convinto che il minorenne stesse dormendo. Ma il giovane era sveglio e l’allenatore, visibilmente imbarazzato, era poi scappato velocemente dalla stanza. A quel punto, il ragazzino si era chiuso a chiave e, col cellulare, aveva chiesto aiuto ai carabinieri attraverso il 112.

Oltre all’indagine della Procura della Repubblica di Forlì, anche la Federazione italiana pallavolo aveva ovviamente aperto un fascicolo, sospendendo l’indagato in via cautelativa. Di fronte alle pesanti accuse, l’educatore si è sempre difeso, affermando la sua estraneità ai fatti.

 
 
 
 
 
 
 
 

Due mesi dopo, lo scorso settembre, il Tribunale federale ha confermato la sospensione cautelare per 90 giorni e fissato una audizione personale con l’indagato. Tuttavia poco dopo, in ottobre, alla Procura federale Fipav è giunta una seconda denuncia relativa ad un altro episodio simile di presunte molestie sessuali avvenute nello stesso centro estivo e sempre ai danni di un minore. A quel punto, aggravandosi la posizione dell’allenatore, il tribunale federale – in attesa delle decisioni della giustizia ordinaria – ha deliberato di infliggergli la massima sanzione della radiazione.

 
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