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E’ una bruta storia di abusi e vessazioni quella che ci arriva dalla vicina Cesena. Protagonista una ragazzina di appena 14 anni che, circa un anno fa, chiamò i Carabinieri di Cesena denunciando di essere stata violentata da un uomo che aveva incontrato poco prima.

La minore fornì anche una descrizione del soggetto e del veicolo a lui in uso, oltre al suo numero di telefono. Sentita dal Pubblico Ministero di Forlì, con l’ausilio di una psicologa, l’adolescente raccontò i particolari di una vicenda torbida ed inquietante: il violentatore aveva trovato il suo numero di telefono su un sito di incontri e, dopo averla convinta a vedersi, promettendole un “regalino”, nonostante il rifiuto della minorenne, abusò.

Le dichiarazioni della vittima hanno aperto uno scenario più ampio, coinvolgendo un’altra minore residente in provincia di Forlì-Cesena, anch’ella indotta alla prostituzione. Davanti a reati così gravi gli atti sono stati trasmessi alla Procura Distrettuale di Bologna, che ha coordinato e diretto le indagini affidate al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Forlì.

Il lavoro certosino eseguito su tabulati telefonici e telematici, anche su schede telefoniche con numero estero, ha consentito di indirizzare le indagini verso un uomo di 38 anni residente in Veneto, tra l’altro già arrestato nel recente passato per detenzione di materiale pedopornografico.

 
 
 
 
 
 
 
 

La perquisizione effettuata nella sua abitazione, in provincia di Verona, ha permesso di sequestrare numerosi dispositivi informatici, presumibilmente utilizzati dall’uomo per adescare le minorenni. Il sospetto degli investigatori si è rivelato fondato quando sono stati esaminati i computer ed i telefoni cellulari sequestrati.

L’uomo era riuscito ad adescare numerose minorenni su alcune chat, proponendo loro degli incontri per ricevere prestazioni sessuali in cambio di soldi o, addirittura, pacchetti di sigarette. In alcuni casi le minori erano state indotte a girare video sessualmente espliciti, anche con scene di sesso con coetanei, inviati al trentottenne veronese in cambio di ricariche telefoniche. L’analisi forense dei dispositivi informatici sequestrati ha consentito di rinvenire numerosi files pedopornografici nonché di ricostruire la fitta rete di annunci on-line pubblicati dall’indagato, il quale procurava incontri sessuali a pagamento alle minori, allettandole con la possibilità di facili guadagni, chiedendo di dividere con lui la somma riscossa.

L’attività di adescamento si estendeva dal Veneto alla Lombardia, fino ad arrivare in Romagna, ed è proprio qui che il pedofilo è stato scoperto. Infatti, era stato lui a pubblicare l’annuncio on-line grazie al quale un uomo di 55 anni della provincia di Ravenna si era procurato l’incontro con la quattordicenne, poi sfociato in violenza sessuale. Quest’ultimo è stato posto agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata e tentata induzione alla prostituzione minorile. Per il trentottenne veronese si invece sono aperte le porte del carcere, per le gravissime accuse di prostituzione minorile pluriaggravata, pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, reato per il quale era per altro recidivo.

 
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