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Sono ammessi gli scongiuri più ruspanti, ma è difficile che l’anno che verrà sia più orribile di questo 2023 che si è aperto, non a caso, con lo sciame sismico più forte mai registrato sul nostro territorio dal 1483 ad oggi. Il terremoto di gennaio, con epicentro tra Gambettola e Cesenatico, ha generato scosse di magnitudo 4 avvertite nitidamente, a più riprese, anche nel nostro comune. E forse già lì avremmo dovuto capire che non sarebbe stato un anno da incorniciare. Un sospetto che, mese dopo mese, è diventato certezza, a partire dall’incidente domestico occorso a febbraio ad Alberto Zaccheroni, ricoverato per un mese in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bufalini.

A maggio, malgrado gli sperticati appelli del giorno prima, la Romagna si ritrova sott’acqua dopo l’alluvione più grave dell’ultimo millennio. Anche Cesenatico, dove nei giorni successivi verranno rinvenuti in spiaggia due cadaveri, vive una giornata di terrore. Alla fine il nostro territorio riporterà nel complesso meno danni rispetto alla martoriata Cesena ma, sul fronte del turismo, i riverberi dell’alluvione si faranno sentire pesantemente per tutta l’estate.

A luglio la polemica si infiamma per l’autovelox installato sull’Adriatica. Nelle case dei cesenaticensi piovono, come coriandoli, una marea di verbali e in tanti cominciano a chiedersi se quel dispositivo non sia effettivamente troppo punitivo.

Ad agosto si comincia a pensare all’apocalisse quando, sulla spiaggia, plana uno sciame di cavallette. Sui social c’è anche chi parla di bimbi aggrediti a morsi, ma per fortuna è solo una bufala.

 
 
 
 
 
 

A settembre, dopo appena tre mesi, chiude in viale Trento il ristorante “Celestia” dello chef stellato Gianluca Renzi. Epilogo inatteso dopo la segnalazione della guida Michelin ma, evidentemente, “alta ristorazione” non fa sempre rima con “sostenibilità economica”.

Sempre a settembre, in via Bramante, nella frazione di Valverde, si apre una gigantesca voragine al centro della carreggiata. Il cedimento dell’asfalto è impressionante ma, per fortuna, in quel momento non transitano vetture sulla strada.

Il 4 ottobre Cesenatico dice addio a Giovanni Bissoni, uno dei suoi sindaci più amati. Grande protagonista della scena politica regionale, lascerà un segno importante soprattutto nel mondo della sanità.

Ad ottobre, i rilievi sul Ponte del Gatto dimostrano che l’opera non è più sicura e dunque, dopo il divieto di transito tassativo ai mezzi pesanti, viene istituito il senso unico.

Sempre in autunno, i pescatori si accorgono che il granchio blu ha ormai colonizzato le acque del porto canale. Armati di “speroni” e robuste chele, hanno già devastato gli allevamenti di militi nel ferrarese. Il timore è che il fenomeno si ripeta anche davanti alla costa di Cesenatico.

E il mondo della marineria, dopo il fermo pesca estivo, torna in apprensione anche per la morìa delle vongole che minaccia uno dei settori storici della nostra economia.

A novembre, per ragioni di sicurezza, chiude al traffico il ponte di viale Roma perché alcune analisi sui piloni portanti ne evidenziano l’usura. Per il centro di Cesenatico – spaccato in due – si apre un inverno difficile sul fronte della viabilità.

L’anno si chiude sotto la Spada di Damocle della Bolkestein: l’estate 2024 è salva ma, dopo il rosario dei rinvii, la sensazione è che questa proroga sia davvero l’ultima.

 
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