fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

Al di là della “pipì” del Premier (che ha avuto più titoli di qualsiasi altro argomento), erano le concessioni balneari il tema più atteso a Cesenatico e dintorni nella conferenza stampa di fine anno (rinviata un paio di volte) della presidente del consiglio Giorgia Meloni.

E sulla questione, dopo mesi di silenzio, la Premier ha un po’ deluso le aspettative con dichiarazioni tutto sommato vaghe, che non aggiungono granché alla complessità del dibattito. In particolare, la Meloni ha precisato che “l’obiettivo del governo è una norma che ci consenta di mettere ordine alla giungla di interventi e pronunciamenti che si sono susseguiti sulla materia”.

“Questo governo – ha spiegato ancora la Meloni – ha fatto per la prima volta un lavoro che curiosamente nessuno aveva fatto prima, ovvero la mappatura delle nostre coste per stabilire se esista o non esista il principio della scarsità del bene, che è fondamentale per l’applicazione della Bolkestein. Da quanto la direttiva è entrata in vigore, nessuno ha ritenuto di doverlo fare, mentre noi abbiamo proceduto molto velocemente e con un lavoro serio”.

 
 
 
 
 
 
 
 

Ora che è terminato questo lavoro, ha proseguito la premier, occorrerà scrivere la norma di riordino, la quale “necessita ovviamente di un confronto con la Commissione europea per arrivare a un duplice obiettivo: da una parte scongiurare la procedura di infrazione e dall’altra dare certezza agli operatori, che è sempre stata una nostra priorità. Questo è il lavoro che adesso stiamo facendo e che riteniamo sia diventato molto importante, perché obiettivamente c’è una difficoltà sia tra gli operatori che non hanno certezza sul loro futuro, sia per gli enti locali che devono applicare norme non chiare”.

Tutto ciò, ha concluso la presidente del consiglio “sarà oggetto di lavoro nelle prossime settimane”.

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply