fbpx
 
 
 
 
 
 
 
 

Per anni abbiamo considerato la subsidenza come “la madre di tutti i problemi” perché l’abbassamento progressivo del suolo costiero – si diceva – avrebbe eroso ogni anno metri di arenile fino alla graduale cancellazione della spiaggia. In poche parole, la fine del turismo.

Oggi scopriamo – dati alla mano – che il fenomeno non è poi così marcato e che, prima di finire come Venezia, visto che ci abbassiamo di un paio di millimetri all’anno, ci vorrà ancora un bel po’. 

I numeri della subsidenza nel territorio provinciale di Forlì-Cesena, infatti, indicano un’inattesa controtendenza. Proprio così. Non solo il fenomeno è in corso di stabilizzazione ma, in alcuni tratti di costa, si evidenzia persino un miglioramento della situazione. Certo, lo sfruttamento delle risorse idriche del sottosuolo è un fattore che continua ad incidere (vedi la catastrofica alluvione del maggio scorso), ma i movimenti verticali del terreno, almeno per il momento, non disegnano il quadro apocalittico che si tratteggiava qualche anno fa.

Secondo il report pubblicato nei giorni scorsi da Arpae in base ai dati satellitari del progetto Copernicus, prendendo a riferimento il segmento temporale 2016-2021, nella Provincia di Forlì-Cesena si riscontra una situazione complessivamente stazionaria rispetto al periodo 2011-2016 e, in alcuni casi, persino in leggero miglioramento rispetto al 2006-2011. I dati per Comune mostrano un movimento verticale di -2,82 mm l’anno di media a Cesena nel periodo 2016-2021 (nel 2011-2016 era -1,9 mm/anno, ma nel 2006-2011 era -5,33 mm/anno).

 
 
 
 
 
 

E a Cesenatico? Nella nostra città il dato registra un -2,91 mm/anno nell’ultimo periodo, quello precedente era -2,48, quello prima ancora -5,90.

Insomma, il fenomeno della subsidenza lungo il litorale sembra in sensibile rallentamento rispetto al passato: tra gli anni ‘50 e il 2000, per spiegare la situazione, la costa romagnola ha perso tra i 70 centimetri e un metro. Poi, grazie ad un contenimento dello sfruttamento delle falde di acqua superficiali (con la costruzione del Canale emiliano romagnolo e di Ridracoli) la situazione è progressivamente migliorata e, negli ultimi vent’anni, la costa si è abbassata di meno di un centimetro.

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply