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Dopo le accuse di Emilio Zarrelli (Fratelli d’Italia) sull’istituzione dei nuovi Cau – che mirano a sgravare l’attività dei Pronto soccorso – da segnalare anche l’intervento della responsabile del Programma Emergenza-Urgenza dell’Ausl Romagna nonché direttrice del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Cesena, la dottoressa Raffaella Francesconi: “L’istituzione dei Centri di assistenza e Urgenza (Cau) prevede l’implementazione di servizi strutturati in grado di fornire risposta alla maggior parte dei bisogni di salute dei cittadini percepiti come urgenti, ma a ‘bassa complessità’, che possono essere gestiti in tutta sicurezza in prossimità. Tali bisogni rappresentano la stragrande maggioranza del totale degli accessi nei pronto soccorsi e già ora sono le prestazioni effettuate nel Punto di Primo Intervento di Cesenatico, che eroga – analizzando i dati di attività degli ultimi anni – prestazioni classificate come ‘non urgenti’ o ‘urgenti differibili’ nel 97,2% dei casi”. 

“Negli ultimi anni – prosegue la nota dell’Ausl –  solo il 2,8% degli accessi sono stati classificati come ‘arancioni’ e ‘rossi’ e hanno determinato – correttamente – un trasferimento presso una struttura adeguata per la gestione delle emergenze tempo dipendenti, in particolare verso il Pronto Soccorso di Cesena che è l’ospedale polispecialistico di riferimento per il comprensorio cesenate e Trauma Center di riferimento per tutta la Romagna”.

“Su questo aspetto – prosegue la Francesconi – è necessario fare chiarezza e ribadire alcuni elementi essenziali per consentire una corretta informazione alla popolazione: già da ora la risposta all’emergenza tempo dipendente deve essere mediata dal servizio del soccorso pre-ospedaliero 118 e dalla rete dell’emergenza dei pronto soccorso aziendali. Parlare di Pronto Soccorso della Costa è del tutto improprio e pericoloso, perché il termine Pronto Soccorso identifica una struttura organizzativa ospedaliera deputata ad effettuare in emergenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici e ricovero. Per fare questo devono essere presenti, almeno, le discipline di Medicina interna, Chirurgia generale, Anestesia Rianimazione, Ortopedia e Servizi di supporto in rete di Radiologia, Laboratorio, Emoteca. Questa complessa offerta di servizi non può essere presente nei piccoli presidi territoriali, ma per ovvie ragioni si deve concentrare negli Ospedali di riferimento. E’ pertanto necessario concentrarsi sull’organizzazione e l’efficienza del sistema di emergenza pre-ospedaliera 118, che nel territorio di Cesenatico è estremamente strutturata con tre equipe avanzate di soccorso, due a leadership infermieristica e una a leadership medica che potrà intervenire in caso di emergenze, come già avviene”.

 
 
 
 
 
 
 
 

“Anche su questo punto – chiarisce l’Ausl – è importante ribadire un concetto: attivare il sistema 118 dell’emergenza preospedaliera non significa attivare un sistema di trasporto, ma un sistema di assistenza. All’interno delle Autoambulanze dell’Ausl Romagna, tutti mezzi di soccorso avanzato, inizia già l’iter diagnostico e terapeutico, che consente il raggiungimento di migliori risultati di salute rispetto all’auto-presentazione ai servizi di Pronto Soccorso. In caso di sintomi gravi, quindi, come difficoltà respiratorie ad esempio, è importante chiamare sempre il 118. Infine è previsto un potenziamento estivo considerando l’andamento bifasico degli accessi a conferma della vocazione turistica con aumento degli accessi nei mesi estivi. Tale potenziamento – conclude la nota – sarà previsto anche per il personale che opererà nel Cau”.

Ma come funzioneranno dunque i Cau? “Nello specifico si tratterà di un servizio presente tutti i giorni h 24 – 7 giorni su 7 – in stretta connessione con i servizi ospedalieri, sia per i percorsi previsti per gli accessi alle visite specialistiche di completamento che dovessero risultare necessarie, sia per la connessione e l’interfaccia con il sistema di assistenza alle emergenze qualora fosse necessario. I percorsi che sono stati costruiti tra Cure Primarie ed Ospedale garantiranno per quei cittadini che richiederanno, dopo la visita presso il Cau, una valutazione specialistica la possibilità di invio del paziente presso gli ambulatori specialistici per i percorsi di presa in carico. Infine l’Azienda ha intrapreso un lavoro di monitoraggio dell’attività dei Cau valutando il case mix, le attività svolte, gli esiti e l’impatto sul sistema dell’emergenza per i cau che hanno già aperto nel mese di dicembre. Per il momento i dati sono molto rassicuranti. Nei prossimi mesi lo stesso lavoro proseguirà sui Cau di prossima apertura insieme ad un lavoro di valutazione della soddisfazione degli utenti e dei professionisti coinvolti nei Cau e nei servizi di emergenza. Evidentemente – conclude l’Ausl – tutti gli interventi di miglioramento che dovessero emergere come necessari saranno adottati”.

 
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