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“L’Ausl Romagna si rifugia nei tecnicismi per non farsi capire dalla gente, ma il triste epilogo dei servizi sanitari a Cesenatico è purtroppo noto: un ospedale con Pronto soccorso a cui sono stati tolti via via funzioni, reparti e specializzazioni, il Ps che diventa ‘Punto di primo intervento’ e che ora viene trasformato in ‘Cau’, offrendo praticamente una visita dal medico di famiglia. E questo per una città di 26mila abitanti, dove in estate gravitano però mezzo milione di turisti. Un vero successo di cui solo una sinistra in malafede può gioire!”. Emilio Zarrelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Cesenatico, torna a puntare il dito contro la gestione dell’Ausl Romagna e l’atteggiamento accondiscendente dell’Amministrazione Gozzoli.

“Il depotenziamento dei servizi sanitari, specialmente quelli che dovrebbero garantire assistenza nei casi urgenti, è semplicemente spaventoso e soprattutto immotivato – prosegue l’esponente di FdI – Il Cau, così come è stato organizzato, rischia di essere inutile o, nella peggiore delle ipotesi, controproducente. Se oggi gli accessi al Ppi sono nel 98% dei casi codici bianchi e verdi, come dice l’Ausl, è perché la gente sa che a Cesenatico non può ricevere una certa assistenza e si rivolge direttamente al Pronto soccorso di Cesena che, domani, sarà ancor più intasato. E non osiamo immaginare cosa possa succedere in estate, quando la richiesta di servizi sanitari si moltiplica per rispondere alle esigenze dei turisti: non basterà certo un’ambulanza in più o un infermiere aggiuntivo al Cau per riequilibrare un servizio che andrebbe ripensato dalle radici, investendo in strutture e personale”.

 
 
 
 
 
 
 
 

“Il Governo Meloni, checché ne dica la faziosa narrazione della sinistra, ha stanziato per la sanità la cifra record di 136 miliardi di euro. Se poi l’Ausl Romagna impiega le risorse per assumere super dirigenti da ufficio, affitti da capogiro e disperde i fondi in tanti altri sprechi che da anni segnaliamo, invece di investire su medici, personale sanitario e strutture – conclude Zarrelli – i risultati non possono che essere questi. E a pagare è sempre il cittadino”.

 
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